Come riportato da diverse testate, la Gran Bretagna ha superato una pietra miliare per quanto riguarda la produzione di energia pulita e la riduzione di quella considerabile sporca. Ben due mesi senza l’uso di centrali a carbone, un record che non avveniva dal 1880, anno della sua introduzione. Un record di cui andarne fieri anche se è anche merito della quarantena generale che ha fatto ridurre i consumi di energia.
Dalla mezzanotte del 9 aprile e fino a oggi, mercoledì 10 giugno, la Gran Bretagna è riuscita a gestire alla perfezione la rete elettrica sfruttando le altre fonti di produzione, soprattutto quelle rinnovabili. Come detto però, un record aiutato da diversi fattori.
Oltre al lockdown che ha di fatto abbassato le richiesta di energia, c’è anche la fortuna di aver avuto un maggio estremamente soleggiato che ha fatto funzionare più del solito i pannelli fotovoltaici. Anche l’eolico è andato a gonfie vele.
Niente carbone, ma più energia pulita
La domanda di energia è crollata a causa della quarantena. Molte industrie sono state chiuse facendo crollare la domanda, di conseguenza l’offerta ha abbassato il prezzo. In conclusione, gestire le centrali che usano il carbone è diventato meno sostenibile e profittevole.
Un’ottima notizia per quanto riguarda l’ambiente considerando quanto queste centrali inquinano, il doppio della quantità di anidride carbonica rispetto ad altre fonti. Considerando che in passato quasi la maggior parte dell’energia proveniva da queste fonti, si spiega facilmente la situazione attuale. In ogni caso, in appena 10 anni il Regno Unito ha fatto passi da gigante in merito. La speranza è di vedere gli stessi risultati anche dopo la fine della quarantena.