Il nostro modo di camminare, la pelle nuda e le ghiandole sudoripare sono componenti di un sofisticato sistema di raffreddamento corporeo. Nonostante questi adattamenti termoregolatori, il caldo estremo rimane uno dei pericoli naturali più pericolosi, con decine di migliaia di morti negli eventi più letali finora di questo secolo. Gli impatti additivi dell’emergenza dovuta al calore e dell’umidità si estendono oltre i risultati diretti sulla salute per includere prestazioni individuali ridotte in una vasta gamma di attività, nonché impatti economici su larga scala. Gli effetti dell’umidità del calore hanno spinto a svolgere decenni di studio in contesti militari, atletici e professionali.
Mentre alcuni impatti dell’umidità e del calore possono essere evitati attraverso l’acclimatazione e l’adattamento comportamentale, esiste un limite superiore per la sopravvivenza in caso di esposizione prolungata, anche con condizioni idealizzate di perfetta salute, inattività totale, ombra completa, assenza di abbigliamento e consumo illimitato di bevande acqua. Una normale temperatura interna del corpo umano di 36,8°, richiede temperature della pelle di circa 35°C. Una volta che la temperatura dell’aria (bulbo secco) sale oltre questa soglia, il calore metabolico può essere disperso solo attraverso il raffreddamento latente a base di sudore ed a temperature della pelle superiori a circa 35° C, questo meccanismo di raffreddamento perde completamente la sua efficacia.
Di conseguenza, subentrano vari problemi biologici dell’organismo e, nei casi più gravi, anche serie patologie e decessi. E’ importante pertanto cercare di diminuire il calore delle temperature, e per quanto possa sembrare una cosa impossibile da svolgere, dare importanza a soluzioni ecologiche, per evitare la produzione di effetto serra, è di grande importanza. I tanto temuti cambiamenti climatici, infatti, sono dovuti proprio ad un sempre più alto riscaldamento globale, che sta sciogliendo i ghiacciai ed innalzando di conseguenza il livello degli oceani e dei mari.
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