L’emergenza Covid-19 ha colpito duramente i sistemi sanitari di tutto. Il nuovo coronavirus è ancora molto poco conosciuto così come la malattia che ne consegue. Per cercare di affrontare al meglio i contagi, i ricercatori e i medici hanno provato diverse vie alternative. Alcune si sono rivelate valide per un ristretto gruppo, altre volte no.
L’uso di antibiotici per cercare di far fronte a tutti i problemi dovuti alla malattia si porterà degli strascichi anche alla fine dell’emergenza. Questo uso indiscriminato, anche se motivato, rafforzerà la resistenza batterica tanto che porterà a un maggior numero di decessi sia nei prossimi mesi che dopo la pandemia. Ad affermare tutto questo è l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Emergenza Covid-19 e l’uso di antibiotici
Le parole di un portavoce dell’OMS: “La pandemia COVID-19 ha portato a un maggiore uso di antibiotici, che alla fine porterà a tassi di resistenza batterica più alti che avranno un impatto sul carico di malattie e decessi durante la pandemia e oltre. È chiaro che il mondo sta perdendo la capacità di utilizzare medicinali antimicrobici di importanza fondamentale.”
“Questa situazione è di grande preoccupazione perché le persone che vivono con malattie non trasmissibili sono a maggior rischio di gravi malattie e decessi correlati a COVID-19. Le riunioni di massa hanno il potenziale per agire come eventi super-divulgativi. Con l’aumento della miscelazione sociale e le persone che si incontrano, in particolare nelle aree in cui il virus non è sotto controllo, quel contatto ravvicinato tra le persone può rappresentare un rischio.”