Gli scienziati hanno misurato una luce con una quantità di energia mai vista

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Gli scienziati hanni recentemente scoperto una fonte luminosa ricca di raggi gamma. La luce, situata in corrispondenza dell’altopiano tibetano, emana un’energia che supera i 100 trilioni di elettronvolt. Alcune misurazioni hanno raggiunto persino i 500 trilioni.

La scoperta è avvenuta grazie ai risultati del’esperimento Tibetan Air Shower Array. Questo utilizza quasi 40.000 metri quadrati di rilevatori per individuare particelle ad alta energia come i raggi cosmici o i raggi gamma. Dopo le anelisi dei dati, gli scienziati hanno scoperto che i raggi individuati dai rilevatori provenivano dalla Nebulosa del Granchio. Essa è una pulsar, o un potente residuo di una supernova, che si trova a 6.523 anni luce di distanza dalla Terra.

 

Un’energia mai vista prima

Quando le particelle colpiscono la nostra atmosfera, esse creano una pioggia di particelle subatomiche che viene registrata dai rilevatori. Studiando le piogge di particelle gli scienziati sono riusciti ad individuare la fonte e misurare l’energia dei raggi gamma da cui esse provengono. In una pubblicazione del Physical Review Letters, gli astronomi che studiano questi fenomeni hanno affermato: “Abbiamo riportato 24 eventi causati da fotoni con energie superiori a 100 trilioni di elettronvolt. Per fare un confronto, le particelle di luce visibile del nostro sole hanno solo un’energia di pochi elettronvolt“.

Questi risultati aiuteranno gli scienziati a comprendere come i fotoni siano in grado di fornire quest’enorme quantità di energia e se c’è un limite ad essa. Al momento la loro ipotesi è che i fotoni siano venuti in contatto con alcuni elettroni ad altissima energia e che ciò li abbia caricati enormemente. Felix Aharonian, professore dell’Istituto di studi avanzati di Dublino, ha dichiarato: “Sapevamo che la Nebulosa del Granchio era una fonte unica nell’universo. Ora vediamo che sì, gli elettroni nella Nebulosa del Granchio sono accelerati fino a 1.000 trilioni di elettronvolt“.

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