Enormi eventi sismici sembrano essere responsabili del crollo delle temperature globali che hanno segnato ciascuna delle ere glaciali della Terra, secondo un nuovo studio. Quando le placche terrestri si sono schiantate l’una contro l’altra, hanno lasciato esposte vaste porzioni di roccia oceanica. Gli scienziati pensano che le alte temperature dei tropici abbiano innescato una reazione chimica che ha portato queste rocce a risucchiare enormi quantità di anidride carbonica dall’atmosfera.
Come oggi l’aumento di CO2 generato dalle industrie sta causando l’innalzamento delle temperature globali, la sua drastica diminuzione ha avuto l’effetto opposto, abbassando le temperature e innescando lunghissimi periodi di glaciazione. Nel corso della storia della Terra, il pianeta ha vissuto tre ere glaciali, ciascuna durata diversi milioni di anni. L’era glaciale più recente è iniziata 35 milioni di anni fa ed è ancora tecnicamente in corso.
Nel punto in cui due placche si scontrano, si creano catene montuose contenenti “punti di sutura“, ossia linee di faglia che presentano rocce esposte. I ricercatori del Massachusetts Institute of Technology hanno supposto che l’apparizione di punti di sutura nel corso dei millenni ha coinciso con l’inizio di ciascuna grande era glaciale. Hanno anche scoperto che alcune suture avevano origine nei tropici.
“Abbiamo scoperto che ogni volta che si genera un picco nella zona di sutura nei tropici, si verifica un evento di glaciazione“, ha detto il dottor Oliver Jagoutz, geologo del MIT che ha guidato lo studio. “Così ogni volta che si registrano, ad esempio, 10.000 km di punti di sutura nei tropici, si ottiene un’era glaciale“.
Così come la reazione di sostanze come il calcio e il magnesio contenuti nelle rocce con l’anidride carbonica è stata il punto di partenza per il raffreddamento globale, questa combinazione ha anche avuto un ruolo nel porre fine a ciascuna glaciazione. Una volta che tutta la roccia disponibile per reagire con la CO2 si sarà esaurita a causa della esposizione alle intemperie, non potendo più immagazzinare questi gas, si verificheranno aumenti di temperatura.
Nonostante il pianeta stia vivendo un periodo relativamente gelido, le temperature globali stanno aumentando per via dell’attività umana, che immette enormi quantità di carbonio nell’atmosfera. Se questi risultati sono molto utili ai fini di chiarire le dinamiche con cui le temperature terresti variano, il dottor Jagoutz sostiene sia improbabile che essi possano essere di grande aiuto per contribuire in qualche modo a “riequilibrarle“. “Si tratta di un lento processo geologico che non ha nulla a che fare con quello che facciamo sulla Terra. Questi non ci danneggerà, né ci salverà “, ha concluso.
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