La crittografia end-to-end protegge gli utenti delle app di messaggistica istantanea, come WhatsApp e Messenger dall’accesso involontario ai propri messaggi, comprese le ricerche della polizia. A tal proposito Facebook ha annunciato che testerà la crittografia end-to-end come opzione predefinita per alcuni utenti di Messenger, sia su Android che su iOS.
Al momento infatti, gli utenti di Facebook Messenger, devono acconsentire a rendere i loro messaggi crittografati end-to-end (E2E), un meccanismo che teoricamente consente solo al mittente e al destinatario di un messaggio di accedere al suo contenuto. In un prossimo futuro invece i messaggi inviati su Messenger potrebbero essere crittografati per impostazione predefinita.
Il portavoce di Facebook, Alex Dziedzan, ha annunciato lo scorso giovedì che la crittografia E2E è una funzionalità complessa da implementare e che per questo inizialmente i test saranno disponibili solo per circa 200 utenti, in modo che l’azienda possa garantire che il sistema funzioni correttamente.
Meta, la società madre di Facebook, ha dichiarato di aver pianificato di iniziare i test già da diversi mesi. Inizialmente si puntava a rendere la crittografia E2E predefinita entro il 2022, ma la data è stata al momento posticipata sino al 2023.
Come spiega Evan Greer, direttore del gruppo per i diritti digitali Fight for the Future, “l’unico modo per aziende come Facebook di proteggere in modo significativo le persone è assicurarsi che nessuno abbia accesso ai dati o alle comunicazioni degli utenti. L’espansione della crittografia end-to-end come impostazione predefinita ne fa parte, ma anche aziende come Facebook devono in primo luogo smettere di raccogliere e conservare così tante informazioni private su di noi”.
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