Avete presente i telefilm in cui la polizia, attraverso una fotografia, riesce ad individuare l’identità di una determinata persona semplicemente mappando diversi punti del viso e confrontandoli con un database? Ebbene, nonostante tale tecnologia esiste già, Facebook è pronta a migliorarla ed a portarla ad un livello molto superiore. Nello specifico, nel prossimo futuro gli sviluppatori di Facebook termineranno di mettere a punto una serie di algoritmi in grado di riconoscere un determinato soggetto anche se quest’ultimo indossa occhiali, bandane oppure anche se è di spalle. Ma come può un computer riconoscere una persona anche se inquadrata dalle spalle?
La risposta è abbastanza semplice e diverse aziende sfruttano già questa tecnologia per offrire dei servizi molto utili agli utenti. Una di esse è Google che, grazie a degli algoritmi di analisi e riconoscimento del contesto (dello sfondo della foto praticamente), riesce a categorizzare le fotografie secondo diverse tipologia prestabilite (teatri, spiagge, montagna, stadio ecc.). Sicuramente avrete capito che il servizio in cui vengono utilizzati è Google Foto. Mentre siamo in argomento, vi ricordiamo di dare un’occhiata alle nostre guide su come trasferire le foto su Google Foto | Come trasferire le foto di Dropbox in Google Foto – Come spostare le foto da OneDrive a Google Foto | e come abilitare il riconoscimento facciale anche qui in Europa | Come attivare il riconoscimento facciale in Google Foto |.
[quote_left]I risultati preliminari hanno già dato esito positivo[/quote_left]
Eh si, perchè in Europa l’utilizzo di una tale tecnologia infrange molte leggi sulla privacy, motivo per cui il garante europeo per la privacy sta indagando su Facebook ed ha già vietato l’utilizzo dell’applicazione Moments nel nostro continente | Facebook Moments l’app per condividere gli eventi con gli amici |.
Durante una conferenza di presentazione tenutasi alla Computer Vision and Pattern Recognition Conference di Boston, la responsabile del progetto di Facebook Yann LeCun ha dimostrato la validità del lavoro non ancora terminato degli sviluppatori riuscendo a far riconoscere le persone presenti in sala, nonostante fossero state camuffate con degli accessori, con una percentuale di successo dell’86%.
[quote_right]la privacy è un confine molto sottile e talvolta invisibile[/quote_right]
Certamente lo sviluppo tecnologico non può arrestarsi e non lo farà ma bisogna stare molto attenti a quella che è la nostra privacy, perchè il confino tra normalità e “spia” è molto sottile e talvolta invisibile. Voi come la vedete? Siete favorevoli a tecnologie del genere che danno un effettivo vantaggio alle persone quando si tratta di condivisione ed organizzazione ma che potrebbero portare ad uno schedamento di massa oppure siete d’accordo con il garante europeo nel vietarle? Discutiamone qui di seguito nello spazio riservato ai commenti.