Facebook è stato accusato di aver abusato di una funzionalità di sicurezza al fine di indebolire la privacy degli utenti. Sarebbe quello con cui invia un messaggio di testo ogni volta che si tenta un login.
Ma negli anni, ha iniziato a utilizzare i numeri di telefono che gli utenti avevano fornito per altri scopi. Il tutto da settembre 2018, aggiungendo la parola “e altro” alla fine di un disclaimer.
A lanciare l’allarme è stato Jeremy Burge, l’editore del sito di riferimento per le emoji Emojipedia:
“Ora Gli utenti che hanno già aggiunto il proprio numero di telefono per la sicurezza si trovano di fronte a un’impostazione di privacy che chiede loro chi può visualizzarli usando quel numero. Le opzioni sono “tutti”, “amici di amici” o “amici”.
Il che può essere positivo se il numero viene fornito per scopi commerciali. Non certo se è il proprio numero privato.
Altri si sono uniti alla critica. Antonio García Martínez, ex product manager di Facebook, ha affermato che la scelta
“non è solo cattiva, è stupida. La frazione di utenti che hanno l’autenticazione a due fattori abilitata deve essere piccola. Quindi il guadagno di utilizzo è minimo. Mentre il rischio per la loro privacy è enorme”.
In una dichiarazione, Facebook ha affrontato alcune delle critiche di Burge:
“Abbiamo sentito domande su autenticazione a due fattori e impostazioni del numero di telefono su Facebook. L’autenticazione a due fattori è un’importante funzione di sicurezza e l’anno scorso abbiamo aggiunto l’opzione per configurarla per il tuo account senza registrare un numero di telefono. L’impostazione “Chi può cercarmi?” non è nuova e non è specifica per l’autenticazione a due fattori.”
Facebook ha poi proseguito spiegando che nell’aprile 2018 ha rimosso la possibilità di inserire il numero di telefono o l’indirizzo email di un’altra persona nella barra di ricerca di Facebook per aiutare a trovare il profilo di qualcuno.
Oggi, le impostazioni di “Chi può cercarmi?” controlla in che modo il tuo numero di telefono o indirizzo e-mail possono essere utilizzati per cercarti in altri modi. Ad esempio quando qualcuno carica le informazioni di contatto su Facebook dal proprio telefono cellulare.
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