Facebook sempre attento ai dati e sempre presente nella vita quotidiana, non solo per tenerci in contatto con i nostri amici geograficamente lontani, ma anche, e soprattutto, per tenerci sempre aggiornati su quello che succede nel mondo.
Quando una notizia, bella o brutta, accade nel mondo, Facebook è sempre pronto a sviluppare un’applicazione. Perché fa questo? Perché è attento ai nostri sentimenti, o perché il suo scopo è un’altro?
Facciamo un esempio per capire realmente gli scopi nascosti del social di Mark Zuckerberg.
Facebook lo scorso giugno lanciò un’applicazione semplice e veloce e in milioni di utenti attivarono.
Si trattava di un’applicazione che rendeva “arcobaleno” l’immagine del profilo. Tutti ci ricordiamo ed era chiaro a chiunque il perché di questa “epidemia” di profili dai mille colori.
Subito dopo la sentenza della Suprema Corte Americana che rendeva legali i matrimoni omosessuali, Facebook era lì pronto a lanciare questa applicazione. Qualche mese dopo lo stesso Facebook rendeva pubblici i dati relativi a quella applicazione. Dichiarò che erano stati, appunto in 26 milioni gli utenti che avevano attivato l’applicazione. Ma se l’intento di Facebook era solo quello di sostenere le coppie omosessuali perché quantificare i dati? Forse perché questi dati possono essere utili ai fini pubblicitari?
Qualche giorno fa, coi cadaveri ancora caldi nella strage di Parigi, Facebook si è mosso nella stessa direzione. Ancor prima di creare un’applicazione che rendeva, questa volta, i profili colorati come la bandiera parigina, ha creato un’applicazione che rendeva noto chi tra i nostri amici si trovava a Parigi i quel giorno.
Nessuno di quei contatti dichiarati da Facebook presenti a Parigi in quelle ore aveva segnalato la propria presenza nella città, eppure Facebook lo sapeva. Come fa Facebook a sapere la nostra posizione? E se conosce la nostra posizione in un determinato momento, quante altre cose sa di noi?
Facebook è così pervasivo nel nostro mondo, che avvolte lo consideriamo quasi una sorta di istituzione e ci dimentichiamo che si tratta di una multinazionale orientata al profitto, quotata in borsa e che ha un controvalore di trecentoventimiliardi di dollari.
Questo dovremmo ricordarcelo sempre, anche nel caso in cui vogliamo esprimere il nostro consenso o il nostro sgomento per una evento mondiale.
Io sono preoccupata per i miei dati personali, e voi?