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Facebook si prepara a un’era di smart working

Lo smart working diventa una moda. Ora è obbligatorio farlo nella maggior parte delle aziende, ma la Silicon Valley sta proponendo un cambiamento di paradigma nel futuro del lavoro e il telelavoro sta diventando un’opzione sempre più rilevante per molte di esse.

Facebook sta guidando la tendenza: Mark Zuckerberg ha annunciato che offrirà l’opzione di telelavoro a gran parte dei suoi dipendenti e stima che circa la metà lo utilizzerà nei prossimi anni. Naturalmente, con questa opzione ci sono anche alcune considerazioni, ma tutto indica che molti saranno disposti ad accettarle.

 

Nei prossimi 10 anni il 50% dei dipendenti di Facebook opererà in smart woriking

I movimenti che Facebook ha fatto negli ultimi tempi hanno mostrato la loro disponibilità a prepararsi per la “nuova normalità”. Ha promosso l’uso del suo nuovo prodotto per videoconferenze di un massimo di 50 partecipanti, Messenger Rooms, un servizio che ha voluto integrare in WhatsApp e Instagram per catturare i miliardi di utenti delle sue piattaforme.

Sembra che Facebook abbia qui l’opportunità di vendere portali come strumenti essenziali al telelavoro. Non solo: la società ha anche annunciato una serie di iniziative per rendere più semplice la creazione di un ufficio virtuale a casa. Soluzioni come Workplace (il suo rivale per Slack), Portal e persino gli occhiali per realtà virtuale Oculus si pongono come partner in questo nuovo ambiente di lavoro.

Alcuni esperti sostengono che questa è davvero una decisione strategica per accelerare lo sviluppo della realtà virtuale e dei prodotti di realtà aumentata.

 

Il coronavirus ha avviato il più grande esperimento di telelavoro nella storia

Tutto ciò fa parte di una strategia che Mark Zuckerberg ha consolidato con un lungo annuncio in un video di 55 minuti dal suo account Facebook. In questa conversazione, il creatore del social network ha sottolineato che la società inizierà a coprire la maggior parte delle sue posizioni negli Stati Uniti con interviste e assunzioni remote e con l’opzione che questi dipendenti possano telelavorare.

I vantaggi sono evidenti per Zuckerberg, che ha osservato che l’assunzione in qualsiasi parte degli Stati Uniti consente loro di accedere a un “pool di talenti più ampio“, poiché la ricerca avviene solo in un piccolo numero di città che limitano tali opzioni. “Il vantaggio non è solo nel reclutare ‘quel talento’“, ha aggiunto.

Questo cambiamento di filosofia comporta molti altri vantaggi, ma questa volta economici: la riduzione dei costi di infrastruttura – tra l’altro la manutenzione degli uffici – è uno di questi, ma l’assenteismo si riduce anche grazie a questa maggiore flessibilità.

Un altro fattore: con questo tipo di strategia Facebook potrebbe finire per far crescere notevolmente i prodotti e i servizi che sviluppano in quest’area. Vendere dispositivi come Portal o abbonamenti Premium a Workplace, ad esempio, potrebbe diventare un business succoso.

La maggior parte dei 48.000 dipendenti di Facebook in tutto il mondo dovranno presentare un’adesione allo smart working, ribadendo così le misure annunciate all’inizio di marzo per ridurre al minimo la diffusione della pandemia di COVID-19.

Quello che sembrava un piano temporaneo ora diventa molto più ambizioso: Zuckerberg ha predetto che, nei prossimi 10 anni, almeno il 50% dei dipendenti di Facebook lavorerà da casa. E non necessariamente dall’area della Silicon Valley, dove si trova il quartier generale di Menlo Park: possono farlo da qualsiasi parte del mondo.

Federica Vitale

Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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