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Facebook previene suicidi con questo nuovo servizio di allerta

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Parlare delle potenzialità di Facebook è ormai fuorviante. Un social che esiste da dodici anni e conta quasi due miliardi di utenti in tutto il Mondo. E che continua a sorprenderli ogni anno con sempre nuovi servizi. Soffermandosi sugli ultimi mesi, si pensi alle reazioni ai post con emoticon, alle suggestive foto a 360 gradi, al servizio Safety Check sempre più funzionante in caso di catastrofi naturali, al fine di potenziare e migliorare i soccorsi. Nel solco di queste funzionalità, si inserisce un nuovo servizio che punta a prevenire i casi di suicidi. Non solo nei casi in cui i suicidi vengono palesemente annunciati su Facebook (e purtroppo i casi di suicidi poi realmente realizzatisi sono stati tanti), ma anche prevenendoli interpretando i post. Cerchiamo di capirne di più.

Leggi anche: Facebook Giochi: come bloccare gli inviti e le richieste

Facebook punta a prevenire suicidi

Il nuovo servizio di prevenzione dei suicidi da parte di Facebook è frutto di mesi di lavoro da parte del team alla corte di Mark Zuckerberg. Ed è attivo anche in Italia. Avvalendosi della collaborazione di altre associazioni, quali Telefono Azzurro e Telefono Amico Italia. Come funziona questo servizio di prevenzione suicidi? Già sperimentato negli Stati Uniti con il supporto di Forefront, Lifeline e Save.org, chi si trova davanti ad un post dal contenuto talmente allarmistico da far pensare che la persona in questione possa decidere di farla finita, può segnalare il messaggio come “minaccioso, violento o che fa riferimento al suicidio”.

facebook suicidi

Così, colta la segnalazione, Facebook, ad ogni ora del giorno o giorno della settimana, scrive alla persona in difficoltà offrendole doversi tipi di assistenza. Si pensi al contattare un amico, una linea di assistenza specializzare o ricevere altri suggerimenti di supporto di tipo psicologico.

Facebook e suicidi, rischio privacy?

Tutto molto bello si dirà. Forse. Il rischio della privacy è comunque dietro l’angolo. D’altronde, su Facebook piovono ogni giorno milioni di post di sconforto o di abbattimento che potrebbero indurre a pensare a un gesto estremo come appunto i suicidi. Fino a che livello di negatività poi deve essere questo post per meritare allarmismo? Insomma, l’idea alla base è buona, ma si rischia al contempo di creare una marea di segnalazioni vane ed eccessive. Non trovate?

Luca Scialò
Luca Scialòhttps://lucascialo.altervista.org/
Sociologo, blogger e articolista

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