Facebook ha preso provvedimenti verso i controversi messaggi della campagna del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. La società ha riferito di aver rimosso post e annunci del team della campagna elettorale di Trump per aver violato le sue politiche contro i messaggi di odio.
Il materiale pubblicato mostrava un triangolo rosso invertito con un testo che chiedeva agli utenti di Facebook di firmare una petizione contro Antifa, un movimento di estrema sinistra. Trump aveva accusato il gruppo di essere “un’organizzazione terroristica” in mezzo alla recente ondata di proteste contro il razzismo e la brutalità della polizia negli Stati Uniti.
Questi messaggi sono stati pubblicati su pagine appartenenti a Trump e al vicepresidente Mike Pence. Sono anche apparsi su pagine collegate alla sua squadra, generando polemiche. “I nazisti hanno usato triangoli rossi per identificare le loro vittime politiche nei campi di concentramento. Usarli per attaccare gli oppositori politici è altamente offensivo“, ha riferito il presidente della Lega anti-diffamazione Jonathan Greenblatt su Twitter. “La campagna @POTUS (Donald Trump) deve conoscere la sua storia, l’ignoranza non è una scusa per usare simboli legati ai nazisti“.
Un portavoce di Facebook ha spiegato che le politiche dell’azienda “vietano l’uso di un simbolo di un gruppo di odio per identificare i prigionieri politici senza che il contesto condanni o chiarisca quel simbolo“.
Tim Murtaugh, portavoce della campagna di Trump, ha difeso in una e-mail inviata a Reuters che “il triangolo rosso invertito è un simbolo usato da Antifa, motivo per cui è stato incluso in un annuncio su questo gruppo”.
Trump ha recentemente affrontato altre azioni simili su Twitter, ad esempio, per i suoi messaggi più controversi. Lo scorso maggio, il team di Twitter ha deciso di nascondere, senza cancellarlo, uno dei suoi tweet, spiegando che il presidente aveva violato le regole della piattaforma per glorificare la violenza.
Nel commento su Twitter, Trump aveva parlato delle proteste e dei saccheggi avvenuti a Minneapolis, nel Minnesota, sulla morte dell’afroamericano George Floyd e ha definito i manifestanti “criminali” e ha avvertito: “Quando iniziano i saccheggi, iniziano le sparatorie“.
Twitter ha definito “senza fondamento” quanto il messaggio di Trump afferma, scatenando la furiosa reazione del presidente degli Stati Uniti. L’avvertimento di Twitter è stato l’ultimo episodio di un’escalation di tensione tra Trump e la sua piattaforma social preferita, che per anni aveva resistito alle richieste di fare qualcosa contro i messaggi più controversi del presidente. Per parte sua, Facebook è stato al centro delle critiche, perché ha deciso di non cancellare il post di Trump che Twitter aveva nascosto.
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