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Apple vs FBI: nessun obbligo di rivelare i dettagli sullo sblocco dell’iPhone del killer di San Bernardino

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Lo scorso anno, Apple si è trovata giusto al centro di una disputa legale che l’ha vista coinvolta nel caso dell’unlock per l’iPhone 5C utilizzato dal noto terrorista Syed Farook nella celebre strage di San Bernardino in California. 

Nell’occasione, si era riferito il particolare economico forfettario legato ad una vicenda che aveva visto Apple a muso duro contro un’agenzia governativa che ha osteggiato serratamente i criteri interni stabiliti dalla privacy e dalla sicurezza adottati a Cupertino, dove il rifiuto di una collaborazione bilaterale per la realizzazione di una backdoor ad hoc ha scatenato di fatto un acceso dibattito tra le agenzie locali governative e l’opinione pubblica. Una misura che ha richiesto un intervento specialistico esterno da parte di una società non ancora definita (molti concordano sul fatto che si tratti dell’israeliana Celebrite) e per il quale si pensa siano stati spesi quasi 1 milione di dollari americani.

Le informazioni su Farook e la moglie Tashfeen Malik, i quali hanno causato la morte di 14 vittime nel Dicembre del 2017, sono state comunque prelevate dal supporto ma, in ultima misura, il Dipartimento di Giustizia nella persona del giudice federale Tanya Chutkan ha stabilito con sentenza deliberata lo scorso sabato che le informazioni circa le modalità di sblocco utilizzate ed il prezzo adottato per la consulenza e l’intervento debbano rimanere segrete, in quanto una loro divulgazione pubblica potrebbe potenzialmente ledere l’agenzia stessa. apple vs fbi iphone sbloccato

Addotta a questa motivazione vi è la sentenza diretta della Corte, la quale ha dichiarato che: “Pubblicando il prezzo d’ acquisto si indicherebbe un valore finito per la sua tecnologia e aiuterebbe gli avversari a determinare se l’ FBI può utilizzare ampiamente la stessa per accedere ai loro dispositivi criptati”.

La vicenda, ad oltre un anno di tempo pare che il debacle si sia risolto in via del tutto definitivo. Sarà così o saremo destinati ad assistere ad ulteriori dispute giudiziarie che vertono sulla sicurezza e la riservatezza dei dati utente? Voi che avete seguito la vicenda, che cosa ne pensate al riguardo? Spazio a tutti i vostri commenti ed a tutte le vostre personali considerazioni al riguardo.

FONTE

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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