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Fibre, ecco alcuni segnali del nostro corpo che ci indica una carenza

Le fibre alimentari non sono un argomento in ambito nutrizionale molto considerato, eppure inserire molte fibre nei pasti è una parte estremamente importante di un’alimentazione sana. “È essenziale per una buona digestione e mantiene la microflora intestinale sana e felice”, afferma Frances Largeman-Roth, esperta di nutrizione. La fibra aiuta anche a ridurre il rischio di malattie croniche, inclusi cancro, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2, e tiene sotto controllo il colesterolo. Ma come capire se abbiamo una carenza di questi nutrienti? Il corpo ci manda specifici segnali per riconoscerla. Vediamo quali.

 

La carenza da fibre alimentari

“Probabilmente sai già che puoi diventare stitico senza fibre, ma in aggiunta, potrebbe essere difficile defecare una volta che accade. Ottenere abbastanza fibre, così come acqua, ti aiuta ad andare in bagno più facilmente senza faticare”, afferma Largeman-Roth. La fibra solubile aiuta a rimanere più acqua nelle feci, il che rende i tuoi numeri due più morbidi, più consistenti e, quindi, meno dolorosi nel passare attraverso l’intestino. Consumare più di entrambe queste forme di fibre nella dieta contribuirà a garantire visite al bagno più agevoli.

Un altro effetto importante delle fibre è la sazietà. “La fibra ci aiuta a sentirci più pieni più a lungo”, afferma Largeman-Roth. Questo perché essa non viene scomposta e utilizzata dal nostro corpo, quindi impiega più tempo a passare attraverso il nostro sistema digestivo. Questo processo più lento significa anche che le tue pareti intestinali hanno più tempo per assorbire le vitamine e i nutrienti dal tuo pasto.

“Non mangiare abbastanza cibi ricchi di fibre significa che stai perdendo i benefici della fibra per abbassare il colesterolo”, afferma Largeman-Roth. “Ciò potrebbe causare un aumento del livello di colesterolo totale. È stato dimostrato che le fibre riducono i trigliceridi, il che riduce il rischio di malattie cardiache, e aumentano i livelli di HDL (il colesterolo “buono”), motivo per cui questo nutriente è collegato a livelli più bassi di colesterolo nel sangue e ad abbassare la pressione sanguigna.

Francesco Borea

Studente universitario Appassionato di tecnologia

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