Attualmente il nostro pianeta è una pentola piena d’acqua messa sul fuoco e noi stiamo nuotando beati dentro di essa. Qualcuno si è accorto che la temperatura si sta alzando, ma non a tutti sembra importare e le possibili soluzioni vengono ignorate. Forse è una metafora abbastanza semplicista, ma il mondo sta andando avanti pressoché in questa maniera. Di modi per cercare di salvare tutti ce ne sono e di recente uno studio ne ha proposto un altro che risulta anche facilmente attuabile e riguarda le foreste pluviali tropicali.
Quest’ultime sono dei grossi polmoni verdi che si trovano nelle regionali equatoriali delle Americhe, Africa, Indonesia e Asia sud-orientale. Purtroppo i numeri si alberi sta riducendo drasticamente e questo a causa della mano dell’uomo. Incedi boschivi, disboscamento, caccia, costruzione di infrastrutture e altro ancora. Se da un lato tutto questo si può vedere come un attacco alle specie animali che vivono in queste regione, dall’altro c’è anche un attacco alla salute del nostro pianeta.
Un studio pubblicato su Science condotto da alcuni ricercatori europei ha sottolineato come al mondo esista attualmente lo spazio per la creazione di quasi 1 miliardi di ettari di questo tipo di foreste. La crescita di una così vasta area di alberi permetterebbe non solo la preservazione degli habitat, ma anche a combattere il cambiamento climatico. Gli alberi aiutano a ridurre la presenza di carbonio nell’aria immagazzinandolo, migliorano la qualità dell’aria e purificano l’acqua.
Purtroppo creare una così vasta area non è facile per ovvie ragione, come lo sviluppo delle popolazioni che ne vivono ridosso. Per questo motivo lo studio è andato oltre e ha identificato alcuni luoghi definiti hotspots che sarebbero perfetti per l’inizio del risanamento di tali foreste. La speranze è che il loro studio facilita un comportamento orientato alla salvaguardia e al ripristino di questi polmoni verdi.
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