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Un fossile d’ambra rivela un’antica formica con mascelle simili ad una falce

I ricercatori hanno rinvenuto un fossile d’ambra di 99 milioni di anni che preserva un incontro mortale tra due insetti. Il fossile ha rivelato un particolare delle prime formiche della Terra che gli scienziati sospettavano da tempo. Gli antenati dell’insetto avevano un’arma mortale al posto delle moderne tenaglie: mascelle verticali che sembravano la falce del Tristo Mietitore venivano usate per appuntare la preda contro un corno sulle loro teste in modo che fosse più facile trattenere il loro pasto. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Current Biology”.

Il fossile è stato recuperato in Myanmar e risale all’era finale, quando i dinosauri vagarono per la Terra, il periodo Cretaceo. Il pezzo di ambra mostra il momento esatto in cui una formica infernale (haidomyrmecine) abbraccia la sua vittima, un parente ormai estinto dello scarafaggio (Caputoraptor elegans).Phillip Barden, autore principale dello studio ha dichiarato che un comportamento fossilizzato come quello della formica infernale è “estremamente raro”.

“Come paleontologi, speculiamo sulla funzione degli antichi adattamenti utilizzando le prove disponibili, ma vedere un predatore estinto colto nell’atto di catturare la sua preda è inestimabile”, ha detto Barden. “Questa predazione fossilizzata conferma la nostra ipotesi su come funzionassero l’apparato boccale delle formiche infernali … L’unico modo per catturare la preda in tale disposizione è che l’apparato boccale della formica si muova su e giù in una direzione diversa da quella di tutte le formiche viventi e quasi tutti gli insetti”.

 

Formiche d’altri tempi

La prima formica infernale è stata scoperta circa 100 anni fa, ha aggiunto Barden, e da allora “è stato un mistero” perché sono così diverse dalle specie di formiche più moderne. “Questo fossile rivela il meccanismo alla base di quello che potremmo chiamare un ‘esperimento evolutivo'”, ha detto Barden, “e sebbene vediamo numerosi esperimenti di questo tipo nella documentazione fossile, spesso non abbiamo un’immagine chiara del percorso evolutivo che ha portato a loro.”

Barden ha twittato la notizia della scoperta, dicendo che queste formiche infernali sono “diverse da qualsiasi formica moderna” e che la scoperta è stata qualcosa che “non si sarebbero mai aspettati”. Le formiche di oggi hanno parti laterali della bocca mobili invece di strutture verticali simili a falce. Finora, gli scienziati hanno identificato 16 specie di formiche infernali e l’ultima scoperta non è la più spaventosa fino ad oggi.

Barden e altri hanno scoperto un’altra specie di formica infernale, Linguamyrmex vladi, altrimenti chiamata “Vlad l’Impalatore”, nel 2017, e hanno scoperto che questo particolare insetto aveva un corno rinforzato in metallo sulla sua testa che veniva usato per impalare la preda in modo che potesse nutrirsi sulla sua emolinfa o liquido interno.

Comprendere l’estinzione delle formiche infernali

Ora, gli scienziati stanno usando questa ultima scoperta per scoprire quali tratti biologici possono consentire alle formiche moderne di prosperare in futuro e per ricordare alle persone che anche le creature più piccole rischiano l’estinzione. Non è ancora chiaro cosa abbia spinto le haidomirmecine a estinguersi dopo aver vagato per 20 milioni di anni in Asia, Europa e Nord America, spiega lo studio di Barden.

“Oltre il 99% di tutte le specie che siano mai esistite si è estinto”, ha affermato Barden. “Mentre il nostro pianeta subisce il suo sesto evento di estinzione di massa, è importante che lavoriamo per comprendere la diversità estinta e ciò che potrebbe consentire a determinati lignaggi di persistere mentre altri ci lasciano”.

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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