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Un fossile di pastinaca rivela che i primi vertebrati non avevano la mascella

La scoperta di una pastinaca preistorica vissuta migliaia di anni prima potrebbe rivelare come si sarebbero sviluppati i primi vertebrati. Questa categoria di animali indicano le specie dotate di spina dorsale come i pesci, gli anfibi, i rettili, gli uccelli e i mammiferi. Ora gli scienziati cinesi hanno scoperto il primo vertebrato della storia, i sinogaleaspidi.

Il team di ricercatori ha scoperto che 500 milioni di anni fa vivevano degli antenati appartenenti alla stessa famiglia delle razze. A differenza dei loro discendenti attuali queste creature non disponevano di mascelle. Ciò conferma le precedenti teorie scientifiche secondo cui alcuni dei primi vertebrati erano pesci senza mascella.

I fossili rivelano anche che i galeaspidi avevano un sistema di canali sensoriali che si trova anche nei pesci moderni. Questo sistema sono degli organi che permettono di individuare movimenti, vibrazioni e alterazioni di pressione nell’acqua. Questa particolarità possiamo trovarla anche in alcuni anfibi come le rane.

Il team afferma che la presenza di questi sistemi sensoriali nei sinogaleaspidi aiuta a rafforzare le teorie precedenti. L’articolo, pubblicato nel Paleontology and Evolutionary Science Journal, riferisce che l’Antica Pastinaca può aver contribuito all’evoluzione dei vertebrati.

Miliardi di storia evolutiva sono seriamente minacciati dall’uomo

La straordinaria scoperta degli scienziati cinesi arriva dopo che i ricercatori britannici hanno riferito che l’attività umana sta distruggendo più di 50 miliardi di anni di storia evolutiva dei vertebrati. Secondo la ricerca molte regioni sono seriamente minacciate dall’impronta umana. Queste includono i Caraibi, i Ghat occidentali dell’India e gran parte del sud-est asiatico.

Il team ha mappato la storia evolutiva dei vertebrati terrestri tra cui anfibi, uccelli, mammiferi e rettili. Hanno esplorato come le aree con grandi concentrazioni di specie evolutivamente distinte siano influenzate dalla nostra “impronta umana” sempre crescente.

Secondo il dott. Rikki Gumbs, autore principale dello studio, “dobbiamo lavorare di più per salvare la biodiversità globale.” Per dare un’idea, solo i rettili potrebbero perdere almeno 13 miliardi di anni di storia evolutiva, lo stesso numero di anni trascorso dall’inizio dell’universo.

Utilizzando i dati sul rischio di estinzione per circa 25.000 specie, i ricercatori hanno anche calcolato la quantità di storia evolutiva attualmente minacciata di estinzione. Al momento 50 miliardi di anni di eredità evolutiva sono minacciati dall’uomo, così come un gran numero di specie.

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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