La scorsa settimana i ricercatori della NASA hanno individuato per la prima volta la posizione di un segnale proveniente dallo spazio. Martedì scorso, un team dell’Owens Valley Radio Observatory (OVRO) di CalTech, è riuscito a localizzare un nuovo segnale soprannominato FRB 190523. La sua origine coincide con quella di una galassia posta a circa 8 miliardi di anni luce di distanza.
Tuttavia, anche se gli scienziati sono in gradi di localizzare la posizione da cui provengono i segnali, le loro fonti rimangono un mistero. Ancora non è chiaro cosa provochi questi segnali. Le ipotesi degli scienziati variano dalle esplosioni di stelle di neutroni all’intelligenza artificiale.
I segnali FRB
Nonostante la recezione dei segnali FRB sia abbastanza rara, nell’ultima settimana sono stati registrati altri due segnali. Il primo è stato individuato da un team australiano grazie allo Square Kilometer Array Pathfinder. Il secondo, ed ultimo dei tre, è stato riportato da un osservatorio russo.
È straordinario come in una sola settimana gli scienziati siano riusciti a registrare tre segnali differenti. Tuttavia i ricercatori non sono ancora riusciti a comprendere la natura degli FRB dato che essi provengono da tipologia differenti di galassia. Il team CalTech ha rintracciato il segnale FRB 190523 in una galassia simile alla nostra Via Lattea. Ma il primo di questi segnali, il famoso FRB 121102, aveva origine in una galassia nana completamente differente da quest’ultima. Vikram Ravi di CalTech ha affermato: “Questa scoperta ci dice che ogni galassia, anche una galassia come la nostra Via Lattea, può generare un FRB“.
Ravi ha poi aggiunto: “Gli astronomi hanno inseguito gli FRB da un decennio a questa parte e noi ora abbiamo la possibilità di capire che cosa potrebbero essere questi oggetti esotici“. Il team infatti, utilizzera per le ricerche future dei radioscopi simili al Deep Synoptic Array, disponibile nel 2021, che consentirà loro di catturare e rintracciare altri segnali come questi.