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Galaxy S4, Samsung ha ingannato proprietari? Ecco perché rischia Class Action

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Samsung ha promesso che a breve renderà ufficiali le cause che hanno causato le esplosioni del Galaxy Note 7. Anche se qualcosa sta già trapelando: a far esplodere quel promettente telefono è stata la dimensione irregolare delle batterie che supportava. Ma il colosso coreano rischia di dover affrontare anche un’altra grana, che sta sfuggendo di mano e potrebbe trasformarsi in una Class Action. Ci riferiamo al caso riguardante un telefono che ha ottenuto un ottimo successo e che ha dato il là definitivo alle fortune della sua serie: il Galaxy S4. Il colosso coreano viene accusato di aver ingannato i suoi proprietari con falsa pubblicità e rischia una maxi-causa per questo. Cerchiamo di capirne di più.

Galaxy S4 non potente come Samsung diceva

Come riporta il sito Engadget, tutto è iniziato nel 2015, quando un proprietario del Galaxy S4, Daniel Norcia, ha denunciato Samsung in quanto la multinazionale coreana aveva ingannato sullo smartphone e le sue capacità in termini di velocità, prestazioni e memoria. La multinazionale coreana non è mai voluta andare in tribunale, preferendo l’arbitrato privato. Così da evitare una risoluzione pubblica della controversia. Samsung ha richiamato su questo punto quanto scritto nella garanzia del Galaxy S4, nella quale c’è espressamente scritto che ogni controversia tra la società e i clienti va risolta mediante arbitrato privato.

galaxy s4

Tuttavia, come fa notare anche Consumerist, sito che si occupa proprio di tutela dei consumatori, Norcia ha tutto il diritto di rivolgersi a un tribunale pubblico, proprio perché è una diatriba che sfocia nel diritto contrattuale. I consumatori non sono rivenditori di prodotti.

Leggi anche: Galaxy S8: i 17 rumor che lo renderanno miglior smartphone 2017

Samsung potrebbe subire Class Action per Galaxy S4

A questo punto Samsung rischia di subire seriamente una Class Action, da parte di quanti hanno registrato lo stesso tipo di reclamo e chiedere un maxi-risarcimento. Il caso potrebbe dunque finire davanti alla Corte suprema.

Luca Scialò
Luca Scialòhttps://lucascialo.altervista.org/
Sociologo, blogger e articolista

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