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Svelato il progetto Galea, un’interfaccia cervello-computer per visori VR/AR

OpenBCI, la società neurotecnologica dietro l’omonima interfaccia cervello-computer (BCI) open source, sta sviluppando una nuova piattaforma hardware e software specifica per i visori di realtà mista. Chiamata Galea, l’interfaccia è progettata per essere collegata sia ai visori AR che a quelli VR, arrivando con più sensori progettati per monitorare i flussi di dati biometrici in tempo reale.

La compagnia riferisce che Galea include uno stuolo di sensori, come l’elettroencefalogramma (EEG), l’elettrooculografia (EOG) l’elettromiografia (EMG), l’attività elettrodermica (EDA) e la fotopletismografia (PPG), che hanno lo scopo di misurare i dati dal cervello, dagli occhi, dal cuore, dalla pelle e dai muscoli.

 

Un’interfaccia in grado di misurare le emozioni umane

La società afferma che Galea consentirà a ricercatori e sviluppatori di misurare “emozioni umane ed espressioni facciali” tra cui felicità, ansia, depressione, capacità di attenzione e livello di interesse, e di utilizzarli per creare contenuti più coinvolgenti su misura per l’individuo. OpenBCI afferma che fornirà a ricercatori e sviluppatori un accesso anticipato a Galea, destinato ad applicazioni commerciali e di ricerca. Galea includerà anche un pacchetto strumenti SDK per portare il suo flusso di dati biometrici in “ambienti di sviluppo comuni”, afferma la società.

“Credo che i computer montati sulla testa integrati con la coscienza umana guideranno il prossimo grande cambiamento di paradigma tecnologico”, ha affermato Conor Russomanno, CEO di OpenBCI. “Galea è la realizzazione di sei anni di ricerca e sviluppo. Stiamo fornendo al mondo un terreno di gioco per la sperimentazione e lo sviluppo utilizzando dati biometrici multimodali in tandem con i display indossabili di prossima generazione”.

Fondata sulla scia di una campagna Kickstarter di successo alla fine del 2013, OpenBCI ora crea sistemi di rilevamento biologico per consumatori costruiti con software e hardware open source. Oggi, l’hardware dell’azienda è utilizzato da ricercatori, laboratori accademici, artisti e sviluppatori in 89 paesi.

Ph. Credit: OpenBCI

Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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