Non è una novità che i gatti siano delle perfette macchine assassine. Quando non sono delle palle di pelo a cui è stato dato da mangiare troppo, sono in grado di uccidere una vasta gamma di specie. Da anni viene suggerito di tenere questi animali in casa per evitare danni eccessivi agli ecosistemi, alla biodiversità. Un ulteriore studio conferma tutto questo.
Lo studio condotto in Australia ha rivelato con i gatti uccidono collettivamente più di tre miliardi di animali l’anno. Nella grande isola bagnata dai due più grandi oceani al mondo sono stati i protagonisti nell’estinzione di 34 mammiferi diversi a partire dal 1788. In aggiunta, 123 specie autoctone sono in pericolo sempre a causa loro.
Gatti domestici, meglio tenerli in casa
Si calcola che ogni esemplare è in grado di uccidere 186 animali tra rettili, uccelli e piccoli mammiferi. Considerato la densità abitativa dell’Australia, le carneficine per chilometro quadrato annuale variano tra i 4.440 e i 8.100 animali.
Nel paese sono solo 1,1 milioni i gatti tenuti tassativamente in casa mentre quelli liberi di girare sono 2,7 milioni; si parla sempre di quelli domestici, non selvatici. Capita a tutti i proprietari di gatti di vedersi portare in casa lucertole o altri animaletti morti. Secondo lo studio, queste prede sono solo il 15% delle vittime totale di un gatto.
La differenza con i gatti selvatici è netta. Questi sono in grado di uccidere il quadruplo delle prede, ma la loro presenza per chilometro quadrato è molto ridotto. Addirittura si parla di appena 1 un esemplare ogni 3 o 4, di fronte ai 70 per chilometro di quelli domestici; si tratta sempre di una stima valida per l’Australia.