Nell’aretino, il decesso di un gatto domestico ha innescato una catena di eventi piuttosto importanti, soprattutto se osservati alla luce dell’attuale contesto globale, in cui molti paesi del mondo sono ancora in lotta contro il coronavirus; certo, nel nostro paese la situazione sembra aver preso una piega abbastanza positiva, ma la guardia deve restare alta. Nel felino infatti è stata riscontrata la presenza di un virus molto pericoloso, seppur estremamente raro: si tratta di un lyssavirus, riscontrato nei pipistrelli solo una volta.
Il gatto era affetto da un lyssavirus, rarissimo patogeno riscontrato una sola volta nei pipistrelli
Onde evitare qualsiasi tipo di problema, il ministero della Salute si è immediatamente attivato predisponendo una serie di protocolli di sicurezza, che hanno riguardato in particolare i tre membri della famiglia in cui il gatto viveva e il veterinario che lo aveva visitato. La Regione Toscana, peraltro, ha dichiarato prontamente che il campione del pericoloso patogeno è già stato isolato e sottoposto ad analisi presso il Centro di referenza nazionale per la rabbia dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie e gli esperti ritengono che in ogni caso la trasmissibilità da animale a uomo è un evento talmente raro che non bisogna preoccuparsi di una eventuale diffusione del virus.
Le persone che hanno interagito con lo sfortunato animale sono già state vaccinate e sottoposte a profilassi, mentre saranno soggetti ad ulteriori controlli nei prossimi giorni, con particolare riguardo alla padrona, che era stata recentemente morsa. L’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi ha dichiarato: “Siamo in contatto in maniera costante con il ministero della Salute al fine di tenere sotto controllo la situazione. Individuato il caso abbiamo subito posto in atto tutte le precauzioni e i protocolli previsti per il contenimento di questi casi, a dimostrazione della bontà del sistema sanitario italiano“.