Groenlandia, Canada Artico, Islanda, Russia Artica, Alaska o isole Svalbard, chi è che sta contribuendo di più ad alzare il livello degli oceani? Questa è la domanda che si sono posti alcuni ricercatori prima di iniziare un lungo studio sul fenomeno dato dal surriscaldamento globale. Apparentemente a contribuire all’innalzamento delle acque sono proprio i “paesi” sopracitati. Ovviamente si parla circa 3 millimetri all’anno, ma che tradotto in quantità d’acqua c’è da impallidire.
L’Antartide non è nella lista perché è uno studio che riguarda solo il circo polare artico e le zone limitrofe, ma perché il contributo di queste zone batte quello dell’immenso continente a sud. Questo è un dato preoccupante in quanto vuol dire che tale zona sta accelerando dal punto di vista dello scioglimento e la prova sono sotto gli occhi di tutti grazie alle foto che la NASA pubblica frequentemente.
Oceani sempre più grossi
In numeri la perdita dei ghiacci dell’artico è stata quantificata con 447 miliardi di tonnellate all’anno ovvero 14.000 tonnellate d’acqua al secondo, e sono dati riferiti al decennio 2005-2015 e come sappiamo la temperatura si è alzata ancora; nel quasi ventennio del 1986-2005 il tasso era di 5.000 tonnellate al secondo. In totale, con l’aggiunta dell’Antartide, all’anno si stanno riversando negli oceani 666 miliardi tonnellate di ghiaccio.
Il grafico mostra quali sono le zone a nord che stanno contribuendo di più e come si può vedere il principale “colpevole” è la Groenlandia che in 47 anni ha contribuito ad alzare gli oceani di 10,6 millimetri contro i 5,7 dell’Alaska e i 3,2 del Canada Artico. A seguire troviamo la parte artica della Russia, 1.5 mm, le isole Svalbard, 1.1 e la piccola Islanda, 0,8.