Che grossi pezzi della foresta pluviale amazzonica sono andati a fuoco verso la fine dell’estate, è una cosa risaputa da tutti. Gli effetti dovuti a tale disastro sono anch’essi ben noti, ma forse non tutti. Per esempio, vicino a tale foresta ci sono le Ande e in cima a tale catena montuosa ci sono moltissimi ghiacciai. Quest’ultimi hanno iniziato a sciogliersi più velocemente a causa degli incendi. In realtà è un processo iniziato 11 mesi ovvero quando il numero degli incendi stessi ha registrato un aumento senza precedenti.
L’anidride carbonica e il monossido di carbonio, oltre alle numerose particelle di fumo e fuliggine, sono la causa dell’accelerata dello scioglimento. Il carbone nero, il misto di particelle, sale in alto nel cielo e spinto dal vento si deposita ovunque. Grossissime quantità sono finite anche sulle Ande. Anche se ad occhio nudo queste particelle non si vedono, una volta sul ghiaccio ne compromettono la capacità riflettente.
Ghiacciai e incendi
Riducendo la capacità di riflette i raggi solari, la superficie si scalda più velocemente e questo, di conseguenza, fa sciogliere il ghiaccio. Per esempio, parlando di dati, uno studio ha scoperto che solo nel 2010, a causa degli incendi il deflusso idrico dal ghiacciaio Zongo in Bolivia è aumentato del 4,5%. Gli incendi di quest’anno potrebbero avere avuto, e avranno, un impatto ben più alto.
Non è solo un problema ambientale, ma diventerà anche un problema per la popolazione che vive dell’acqua che nasce da quelle sorgenti. Il danno non è ancora stato calcolato, ma presto si saprà di più.