Il ghiaccio dell’Antartide si sta ritirando e parte del continente sottostante si sta rivelando, ma questo non è il caso. Sotto centinaia di metri dalla superficie è stato da poco avvistato, per modo dire, antiche strutture che dovrebbero essere placche tettoniche i quali stanno avendo un impatto sui modelli di fusione della zona. Come? Semplicemente canalizzando i flussi d’acqua attorno alla piattaforma di Ross ovvero il blocco che impedisce a buona parte del ghiaccio di viaggiare nell’oceano. Innanzitutto questa scoperta è stata permessa da un sistema di scansione il quale riesce a misurare l’altezza, lo spessore e persino la struttura interna del ghiaccio, ma anche i segnali magnetici e gravitazionali delle rocce al disotto di tale strato.
Sotto il ghiaccio dell’Antartide
Ecco una dichiarazione di Kirsty Tinto, uno degli autori di questo studio: “Abbiamo potuto vedere che il confine geologico stava rendendo il fondo marino sul lato est dell’Antartico molto più profondo di quello occidentale, e ciò influenza il modo in cui l’acqua dell’oceano circola sotto la piattaforma di ghiaccio.”
Queste invece sono le parole di Laurie Padman, glaciologo dell’organizzazione Earth & Research di Seattle: “Abbiamo scoperto che la perdita di ghiaccio dalla Ross Ice Shelf e il flusso del ghiaccio collegato a terra sono sensibili ai cambiamenti nei processi lungo il fronte del ghiaccio, come un aumento del riscaldamento estivo se il ghiaccio marino o le nuvole diminuiscono.”
Risulta importante comprendere i modelli di fusione del ghiaccio in quanto avranno un impatto su scale globale e questo è l’obiettivo del progetto ROSETTA-Ice. La piattaforma di Ross blocca, detta in maniera fin troppo semplicista, il 20% del ghiaccio del continente che se sciolto porterebbe ad un incremento di 11,6 metri del livello degli oceani.