“Ghiaccio infiammabile”, la sua scoperta può dare indizi sugli alieni

Studi sul "ghiaccio infiammabile" hanno portato a scoprire l'esistenza di vita microbiologica all'interno, che può aprire inizi sulla vita aliena

Il ghiaccio infiammabile è senza dubbio una scoperta di notevole importanza, in quanto può essere un’ottima potenziale fonte di energia rinnovabile. E’ formato da molecole di metano ingabbiate da molecole d’acqua, e ciò permette a questi idrati, nonostante le basse temperature, di essere altamente infiammabili, e quindi sfruttabili anche dall’uomo. Ma non solo.

Gli scienziati che lo studiano nel Mar del Giappone hanno recentemente scoperto l’esistenza della vita con bolle microscopiche. I microhabitat sono coltivati ​​da microbi all’interno di minuscole bolle di olio e acqua trovati in fogli di gas e ghiaccio congelati, secondo i ricercatori.

“In combinazione con le altre prove raccolte dai miei colleghi, i miei risultati hanno mostrato che anche a temperature quasi gelide, a pressioni estremamente elevate, con solo olio pesante e acqua salata per le fonti alimentari, la vita era fiorente e lasciava il segno”, ha affermato Stephen Bowden, della School of Geosciences dell’Università di Aberdeen.

 

Il ghiaccio infiammabile e gli alieni

I risultati degli scienziati sono stati pubblicati mercoledì sulla rivista Scientific Reports e senza dubbio aprono a spiragli molto interessanti, di maggiore studio del ghiaccio infiammabile, non solo per la fonte di energia in sé stessa, ma anche per studiare le forme di vita e magari anche scoprire qualcosa su possibile vita extraterrestre, che presentano condizioni ambientali e microbiologiche molto simili.

“Sicuramente dà una svolta positiva a luoghi bui e freddi e apre un indizio allettante dell’esistenza della vita su altri pianeti”, ha spiegato Bowden. “A condizione che abbiano ghiaccio e un po ‘di calore, tutti quei freddi pianeti freddi ai margini di ogni sistema planetario potrebbe ospitare piccoli microhabitat con microbi che costruiscono le loro “stelle della morte” e creano le loro piccole piccole atmosfere ed ecosistemi, proprio come abbiamo scoperto qui.”