Il ginkgo è un albero universalmente noto per la sua longevità e c’è chi addirittura lo definisce un “fossile vivente“. Si tratta infatti della più antica specie di albero conosciuta presente sul pianeta, rimasta relativamente invariata per circa 200 milioni di anni. Un singolo ginkgo può vivere per centinaia di anni, forse più di mille e sono sopravvissuti ad alcune delle più grandi catastrofi del nostro mondo, come l’estinzione dei dinosauri e il bombardamento atomico di Hiroshima. Ma qual è il segreto della loro straordinaria longevità?
Gli scienziati stanno iniziando a trovare risposte a questa domanda negli anelli e nei geni degli alberi di ginkgo in Cina, alcuni dei quali hanno più di 1.000 anni. “Negli esseri umani, con l’avanzare dell’età il nostro sistema immunitario inizia a diventare meno efficiente“, ha detto Richard Dixon, biologo dell’Università del Nord del Texas. “Ma il sistema immunitario di questi alberi, nonostante alcuni di essi vivano per millenni, sembra quello di un ventenne“. Dixon e colleghi hanno confrontato alberi di ginkgo giovani e vecchi, di età compresa tra 15 e 1.300 anni; esaminando le cellule nella corteccia, hanno scoperto che il ginkgo cresce anello dopo anello in maniera indefinita.
Questo perché i geni di questi alberi non contengono alcun “programma per la senescenza o la morte“, ma continuano a tenere attivo il loro sistema immunitario anche dopo centinaia di anni. Anche i vecchi alberi producono semi e le loro foglie sono rigogliose quanto quelle degli alberi più giovani. Sebbene ciò debba ancora essere dimostrato, i ricercatori ritengono che altri alberi altrettanto antichi possano avere un modello di programmazione genetica simile. Sebbene i ginkgo vivano a lungo, però, inevitabilmente invecchiano e col tempo smettono di crescere causando la morte delle foglie, che iniziano a cadere; l’albero tuttavia rimane intatto e più che mai attivo.
Ma come per tutte le cose, alla fine anche gli alberi di ginkgo muoiono. Ma in che modo? “Virtualmente, alberi come il ginkgo potrebbero vivere per sempre“, afferma Peter Brown, biologo responsabile del Rocky Mountain Tree Ring Research. “Essendo organismi modulari, ogni anno mettono nuovi rami, nuove radici, nuove foglie e nuovi organi sessuali“, ha detto. “Non sono come gli animali, non sono come noi. Una volta che veniamo al mondo, tutte le nostre parti nascono con noi e ad un certo punto iniziano a cedere“.
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