La sonda Juno della NASA è entrata nell’orbita di Giove nel luglio 2016 dopo un viaggio durato cinque anni. Missione da venti mesi per osservare i poli, l’atmosfera e il cuore del più grande dei pianeti del nostro sistema solare.
Vi presentiamo cinque cose da sapere sulla sonda, con tanto di immagini mozzafiato che ci ha rimandato indietro. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
La sonda Juno ha scattato le prime foto dei poli di Giove
Giove è un gigante gassoso, grande centinaia di volte in più della Terra e la sua orbita rende la regione equatoriale visibile tramite telescopio dal nostro pianeta, tuttavia i poli non sono visibili dalla prospettiva terrestre. L’unico modo per ammirare queste zone è recarsi sul posto, come ha fatto la Pioneer 11 nel 1974.
Juno ha fotocamere nettamente superiori a quelle di 40 anni fa. Decollato dalla Florida nel 2011, ha raggiunto l’orbita la scorsa estate, una traiettoria ellittica che la avvicina al pianeta ogni 53 giorni. L’ultimo passaggio è datato 27 marzo, velocità di oltre 200 mila chilometri orari a più 4000 chilometri sopra le nuvole di ammoniaca di Giove.
La sonda ha mostrato alcune tempeste incredibilmente violente
Alcune delle immagini più suggestive sono quelle che riguardano precipitazioni note come “collane di perle”. Nel corso degli ultimi trent’anni il loro numero varia da sei a nove. “Ogni volta che ci troviamo vicino alla sommità delle nuvole di Giove – afferma Scott Bolton del Southwest Research Institute – impariamo qualcosa di nuovo per comprendere questo incredibile pianeta gigante”.
Non si occupa solo di fenomeni atmosferici
Juno – che tra il suo nome dalla mitologica figlia di Saturno, moglie di Giove e madre di Marte – possiede otto strumenti scientifici per raccogliere dati circa la gravità, l’atmosfera, campi elettromagnetici e radiazioni, con particolare attenzione per le aurore incandescenti che si ritengono causa delle particelle che arrivano su Io, la più vicina delle quattro lune di Giove.
Junio ha già avuto gravi malfunzionamenti
L’orbita del mezzo doveva essere molto più corta e ravvicinata, ma un problema con le valvole a elio a obbligato il team a rivedere i propri piani. Rimarrà nella sua orbita fino all’anno prossimo, quando verrà deliberatamente mandata contro l’atmosfera di Giove, poi verso il suo nucleo liquido per non fare più ritorno.
Le immagini di Giove vengono ricostruite sulla terra
La maggior parte delle immagini che arrivano da satellite non sono pronte per la pubblicazione. Colori e contrasti necessitano di ricostruzione, ritocco e adeguamento. NASA ha postato qualche immagine della JunoCam su internet, invitando il pubblico ad aggiungere colori o tagliare le immagini per sottolineare dettagli particolari.
Fonte: nationalpost.com