Gli scienziati affermano che gli anfibi di tutto il mondo stanno subendo “cali di popolazione catastrofici“ a causa di una gamma sempre più ampia di agenti patogeni. Si ritiene che la chintromicosi fungina abbia causato l’estinzione di 90 specie di anfibi in tutto il mondo e inciso sul decesso di almeno 491 persone negli ultimi 20 anni.
Secondo il dottor Benjamin Scheele, l’autore principale di uno studio sulla “chytridiomycosis“, questo fenomeno è “la più grande perdita in termini di biodiversità attribuibile a una malattia mai registrata“. Ma ora gli anfibi sono anche minacciati da un altro agente patogeno conosciuto come il “ranavirus“, presente in almeno quattro varietà.
Un’ecatombe senza precedenti
Inoltre, gli scienziati hanno scoperto che ci sono almeno due tipologie differenti di chytridiomycosis e, al loro interno, molti tipi genetici diversi. Per cercare di porre rimedio o quantomeno limitare questa “estinzione di massa” delle popolazioni anfibie in tutto il mondo, questa settimana gli esperti zoologi si riuniranno a Londra, con la speranza di riuscire a sviluppare almeno un piano di emergenza per salvare queste creature.
Una dichiarazione relativa all’evento riportata sul sito web della Società Zoologica di Londra recita: “gli anfibi continuano ad essere interessati da questo tipo di ondate di decessi in ogni parte del mondo e sono ad oggi la classe di vertebrati più minacciata. Quasi 30 anni di ricerche hanno dimostrato che i patogeni, in particolare i funghi chytridiomycete e i ‘ranavirus‘, sono responsabili di malattie infettive che causano ecatombe simili“.
Per alcune specie è già troppo tardi
Tra le 90 specie di anfibi spazzate via da quando la chytridiomycosis ha iniziato a pesare sul mondo degli anfibi e non solo, vi sono il rospo dorato in Costa Rica (incilius periglenes), la rana gastrica meridionale dell’Australia (Rheobatrachus silus), e il rospo di Arthur (Atelopus arthuri) in Ecuador. I ricercatori ritengono che la globalizzazione e il commercio di specie selvatiche siano le cause principali della diffusione di questa pandemia.
“Gli esseri umani stanno spostando piante e animali in tutto il mondo a un ritmo sempre più rapido, introducendo agenti patogeni in nuove aree“, ha detto il dottor Scheele. L’aumento di queste malattie fungine non solo danneggia le popolazioni di anfibi, ma è anche dannoso per l’ambiente; questo perché le rane, le salamandre e i rospi svolgono un ruolo importante nel mantenere ecosistemi sani, ad esempio mangiando zanzare che diffondono malattie“.