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Gli animali domestici possono soffrire di disturbo affettivo stagionale?

Il disturbo affettivo stagionale (SAD) è noto e documentato nell’essere umano. Si tratta di un disturbo che porta ad un calo di energia e ad un peggioramento dell’umore durante i mesi invernali. Ma è possibile che una cosa simile possa accadere anche ai nostri animali domestici?

Secondo il prof. Jim Hare, dell’Università di Manitoba, non solo è possibile, ma spesso accade. I sintomi, indicatori comportamentali della SAD, che potremmo osservare nei nostri amici a quattro zampe sono ad esempio una minor voglia di giocare e un’eccessiva fame.

Come ha affermato lo stesso Hare, se il nostro animale domestico soffre di disturbo affettivo stagionale “si noteranno spesso livelli di attività ridotti, cambiamenti nelle abitudini alimentari che spesso lo portano a mangiare di più nei mesi invernali”. Si notano inoltre una minore giocosità e un “malessere generale”, nel nostro piccolo amico.

Analogamente a quanto accade per gli esseri umani, anche per gli animali domestici, la luce svolge un ruolo importante nella SAD. Per trattare questo tipo di disturbo, per gli esseri umani, spesso si ricorre alla terapia della luce. Quindi, come afferma Hare, “c’è ogni ragionevole aspettativa che la terapia della luce possa funzionare anche negli animali”.

Un’altra terapia valida per l’uomo è il trattamento con vitamina D. Ma il professore ha assolutamente sconsigliato di seguire questo tipo di terapie sugli animali domestici, in quanto è molto facile raggiungere dei livelli di questa vitamina tossici per gli animali.

La cosa migliore che possiamo fare invece, è quella di portare a spasso i nostri amici pelosi nelle ore diurne. Tenerli attivi, all’aria aperta ed in allenamento.

Per alcuni animali, specialmente i gatti, che sono tenuti sempre all’interno, la stimolazione all’aria aperta può essere fondamentale.

Valeria Magliani

Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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