Recentemente un gruppo di ricercatori, ha effettuato uno studio sulle tombe dell‘Età della Pietra in tutta Europa, ottenendo nuove teorie sulla costruzione di megaliti nell’Europa dell’Età della Pietra.
Le prime opere megalitiche, iniziarono ad apparire nel nostro continente migliaia di anni fa. Si tratta di costruzioni come dolmen e cerchi di pietra, che possono essere singoli o parti di strutture più grandi come Stonehenge.
In Europa ci son circa 35000 monumenti di questo genere, dislocati tra Inghilterra, Irlanda, Scandinavia, bacino del Mediterraneo e coste atlantiche di Spagna e Francia. Da molto tempo si discute ormai sulla loro origine e su chi e come li abbia eretti.
L’evoluzione della tecnologia megalitica è nata in Francia
Secondo le precedenti teorie l’origine della costruzione di questo tipo di monumenti sarebbe stata in Oriente e si sarebbe successivamente diffusa a ovest tramite le rotte costiere. Successivamente si era pensato che si siano sviluppate indipendentemente in ogni area. Ma dalle ultime analisi effettuate con questa ricerca, entrambe queste opzioni potrebbero essere sbagliate.
Analizzando 2410 datazioni al Carbonio-14 di strutture megalitiche, gli studiosi hanno scoperto che le prime strutture sono apparse in Francia, circa 6500 anni fa. Dalla Francia si sarebbero poi estese lungo le coste atlantiche e in Inghilterra, Irlanda e Scandinavia.
Questi risultati sono stati ottenuti dall’archeologa della preistoria, Bettina Schulz Paulsson, dell’Università di Göteborg in Svezia. La ricerca l’ha tenuta occupata per 10 anni, in cui ha studiato la letteratura esistente sui megaliti in ben 11 lingue diverse e ha raccolto e valutato i test esistenti sulla datazione al C-14, tramite un analisi bayesiana.
In questa sua ricerca, riportata sulla rivista PNAS, ha concluso che la costruzione di megaliti è apparsa in Francia e si è diffusa lungo le coste atlantiche di Francia, Spagna e Portogallo, per poi approdare nel bacino del mediterraneo, tutto in 200/300 anni.
La diffusione costiera e le abilità nella navigazione delle popolazioni dell’Età della Pietra
Questo studio ipotizza per la prima volta, e ne fornisce le prove, una diffusione costiera della tecnologia per la costruzione dei megaliti. Questo è un aspetto davvero straordinario, perché suggerisce che le popolazioni dell’epoca fossero in possesso di barche e tecnologie sufficienti per viaggiare e diffondere la tecnologia lungo le coste, in breve tempo.
Dall’analisi della dr.ssa Schulz Paulsson è emerso che le prime strutture sono apparse nella Francia nord occidentale, nel bacino di Parigi attorno al 5000 a.C.. Poi nel nelle Isole del Canale, Corsica e Sardegna tra il 4800 ed il 4000 a. C..
La successiva ondata di costruzioni megalitiche ci fu tra il 4000 ed il 3500 a. C., con tombe megalitiche a corridoio progettate per essere riaperte per sepolture successive.
Una rinascita della costruzione megalitica si è avuta anche dal 2000 al 1000 a. C., in Puglia, Sicilia e Baleari.
Alcuni dei megaliti più famosi, come Stonehenge, sono datati verso la fine del periodo delle costruzioni megalitiche, attorno al 2500 a. C.
Un ulteriore vantaggio di questo studio è la corrispondenza con le prove genetiche. Recenti studi sul DNA antico mostrano che le popolazioni di Irlanda ed Inghilterra provenivano dalla penisola iberica.
Secondo la dottoressa Schulz Paulsson, è quasi sicuro che la distribuzione della tecnologia megalitica si avvenuta via mare. Per completare la ricerca, la dottoressa si concentrerà ora sulle rotte commerciali della greenstone, un minerale basaltico “commerciato” nell’Età della Pietra. La dottoressa è fermamente convinta che il commercio di questo minerale sia avvenuto via mare. Il suo intento è quindi quello di dimostrare che le conoscenze e le tecnologie navali delle popolazioni dell’Età della Pietra, erano molto più avanzate di quanto crediamo.