L’asma è senza ombra di dubbio una delle patologie respiratorie più diffusa sul globo. Più di 5,4 milioni di persone nel Regno Unito ricevono cure per l’asma, tra cui 1,1 milioni di bambini. Essa è in grado di minare la serenità di chi ne è affetto a causa di improvvisi e acuti attacchi che rendono incapace chi ne soffre di respirare in modo adeguato ed efficace per l’ostruzione delle basse vie respiratorie a seguito di una reazione di tipo infiammatorio e allergico spesso a carattere cronico.
Per alleviare tutta la sintomatologia e permettere ai pazienti affetti di vivere una vita relativamente tranquilla, le case farmaceutiche hanno introdotto gli inalatori che noi tutti conosciamo creati appositamente per insufflare un mix antistaminico e antinfiammatorio. Questi sono in grado di spegnere la reazione acuta e decongestionare le vie aeree ristabilendo così la pervietà delle stesse.
L’altro lato della medaglia
Gli inalatori hanno assunto un’importanza vitale nel trattamento delle crisi asmatiche. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Non a caso, l’Istituto nazionale per la salute e l’eccellenza di cura (Nizza) ha emesso nuove linee guida che spingono i malati, ove possibile, a evitare l’uso del tipo più popolare di inalatore, noto come inalatore a dose dosata (MDI). È stato dimostrato infatti che gli aerosol dosatori contengono propellenti noti come idrofluorocarburi, potenti gas serra che trattengono la radiazione solare contribuendo così al surriscaldamento del pianeta.
L’istituto ha calcolato che cinque dosi da MDI corrispondono, come emissioni in carbonio, a circa un viaggio auto di 14 Km, ogni dispositivo contiene circa 100 dosi.
Bisogna ponderare la scelta
Il professor Gillian Leng, vice direttore generale, ha dichiarato: “Le persone che hanno bisogno di usare inalatori a dosaggio controllato dovrebbero assolutamente continuare a farlo, ma se potete scegliere un’opzione verde, pensate all’ambiente“. Infatti, esiste una tipologia di inalatori a polvere secca che hanno un potere inquinante pari a un quinto del tipo MDI. In aggiunta, le nuove linee guida incoraggiano chi utilizza gli inalatori a consegnarli alle farmacie locali che provvederanno poi al riciclaggio e smaltimento ecologicamente sicuri.