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Google: dopo la multa record, l’antitrust chiede più trasparenza

Google farà scegliere agli utenti Android il loro browser preferito e le app di ricerca sul web, fanno sapere i dirigenti dell’azienda, nel tentativo di evitare nuove sanzioni da parte della Commissione Antitrust dell’Unione Europea. La Commissione ha infatti sanzionato Google con una multa record di 4,30 miliardi di euro (quasi 5 miliardi di dollari) a luglio di quest’anno a proposito delle violazioni delle norme antitrust relative al sistema operativo mobile Android.

Gli accordi con produttori di telefoni come Huawei, Samsung e LG mettono queste aziende in una posizione di netto svantaggio perché sono completamente dipendenti da Android, ha affermato l’UE. Gli utenti Android hanno peraltro sempre avuto la possibilità di installare il browser che preferiscono, ma ora Google sarà tenuta a proporre con maggiore frequenza le altre opzioni per browser e motori di ricerca.

 

La promessa del vicepresidente Walker

Faremo di più per garantire che i proprietari dei telefoni Android siano a conoscenza dell’ampia scelta di browser e motori di ricerca disponibili per il download sui loro smartphone“, ha assicurato Kent Walker, vicepresidente di Google. “Ciò significa che sarà chiesto agli utenti di dispositivi Android già in commercio e in uscita in ​​Europa quali browser e app di ricerca preferiscono utilizzare“.

In risposta alla multa da quasi 5 miliardi di dollari, Google ha annunciato ad ottobre che avrebbe iniziato a offrire una licenza a pagamento per i produttori di telefoni e tablet in Europa che desiderano includere nel loro Store la famiglia di app Google (Maps, Gmail e YouTube, ad esempio). Un successivo provvedimento consentirà ai produttori di telefonini di includere il motore di ricerca e il browser Chrome.

Tuttavia, il colosso dei servizi online non è nuovo a questioni di questo tipo, tant’è vero che l’indagine dell’UE sulla situazione di “monopolio” sul sistema operativo Android risale al 2016 e nel giugno del 2017 infatti, l’Unione Europea aveva già multato Google per 2,7 miliardi di dollari a causa del modo in cui dava priorità ai propri prodotti tra risultati delle ricerche sul web.

Nello Giuliano

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