C’è un po’ di tremore tra i musicisti: Google ha sviluppato un nuovo sistema d’Intelligenza Artificiale in grado di creare musica partendo da un testo. Saremo in grado di creare la nostra musica personalizzata semplicemente dicendo al sistema cosa vogliamo ascoltare. Ovviamente il sistema non sarà gratis, ma a pagamento, diventando il nuovo business dell’industria musicale.
Si chiama MusicLM e il suo funzionamento è simile a quello di piattaforme come Dall-E, che creano immagini e opere artistiche basandosi su esempi di parole e descrizioni. L’intelligenza è stata “addestrata” su 280.000 ore di musica, con Google che ha pubblicato alcuni esempi dei lavori composti, senza però permettere al mondo esterno di accedere allo strumento anche per via degli eventuali problemi di copyright che potrebbero esserci nel caso di un utilizzo allargato del software.
Ovviamente non tutti sono d’accordo su questo nuovo sistema, cosi come è successo in precedenza. Ovviamente la scienza e l’innovazione tecnologica non possono arrestarsi e deve andare avanti. I ricercatori di Google hanno affermato che il loro intento era quello di dimostrare il livello a cui lo sviluppo degli algoritmi è arrivato. MusicLM può non solo assemblare brani completi ma anche convertire fischiettii e motivetti cantati in vari strumenti, a scelta tra un set di disponibili.
Quella di Google non è la prima intelligenza artificiale che entra nel mondo della musica. Sono passati ormai 7 anni dall’uscita della prima canzone creata dall’intelligenza artificiale Flow Composer che è riuscita a creare una composizione in perfetto stile Beatles semplicemente elaborando le tracce di 45 canzoni dei Fab Four. Dal 2016 l’intelligenza artificiale ha compiuto passi da gigante e per produrre nuova musica non ha più bisogno di elaborare tracce musicali. Ora può essere attivata semplicemente con una richiesta testuale.
Un cambio di paradigma tecnologico che inevitabilmente stravolgerà ancora una volta l’industria musicale. Inoltre, MusicLM può essere diretto da una combinazione di un’immagine e una didascalia, oppure può produrre musica che viene “suonata” da un certo tipo di strumento in uno stile particolare. Sebbene il sistema possa sintetizzare tecnicamente le voci, i risultati sono tutt’altro che ideali e presentano problemi come campioni distorti. I ricercatori hanno evidenziato la necessità di maggiori sforzi futuri per affrontare questi pericoli legati alla generazione di musica e hanno sottolineato il rischio di potenziale appropriazione indebita di contenuti creativi legati al caso d’uso.
È pertinente garantire che la musica generata dall’intelligenza artificiale possa essere utilizzata in modo equo sia per i compositori che per gli utenti, l’industria deve affrontare queste sfide etiche e legali man mano che la tecnologia dell’IA si sviluppa. Tuttavia, potrebbe volerci del tempo prima che ci sia una certa chiarezza su come i tribunali decideranno sull’uso della musica generata dall’intelligenza artificiale.
Foto di Steve Buissinne da Pixabay
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