I ricercatori sono riusciti a creare dei minuscoli microchip con una velocità pari a 100 volte quelli convenzionali grazie a delle pieghe intenzionali create nel grafene. Questo metodo chiamato “nano-origami” permette al nanomateriale e altri metariali 2D di agire come un transistor e velocizzare di molto i computer. La scoperta è stata effettuata dai fisici dell’Università del Sussex nel Regno Unito.
Il “nano-origami” è una forma che viene prodotta da pieghe o scricchiolii, in nanomateriali come il grafene, e i ricercatori hanno scoperto che quando viene posizionato in tale formato, il grafene agisce come un minuscolo microchip. Increspando il materiale, i ricercatori hanno trovato un modo per creare un microchip 100 volte più piccolo e veloce di quelli convenzionali attuali.
La scoperta fatta dai ricercatori del Regno Unito potrebbe rivelarsi enorme per il futuro dell’informatica. Come ha affermato il prof. Alan Dalton, dell’Università del Sussex, che ha lavorato allo studio, “L’ utilizzo di questi nanomateriali renderà i nostri chip per computer più piccoli e più veloci. È assolutamente fondamentale che ciò avvenga poiché i produttori di computer sono ora al limite di ciò che può fare con la tradizionale tecnologia dei semiconduttori”.
In definitiva, questo renderà i nostri computer e smartphone migliaia di volte più veloci in futuro. Questo tipo di tecnologia, chiamata “straintronics”, utilizza nanomateriali come il grafene al posto dell’elettronica e in questo caso particolare consente più spazio all’interno dei dispositivi per l’utilizzo di più chip. “Tutto ciò che vogliamo fare con i computer – per velocizzarli – può essere fatto increspando il grafene in questo modo”, ha continuato il Prof. Dalton.
La cosa interessante di questa scoperta è che non è più necessario aggiungere sempre più materiali estranei a un dispositivo per farlo funzionare più velocemente. Invece, tutto ciò che è necessario è utilizzare questo metodo nano-origami con materiali come il grafene per creare una tecnologia più ecologica e sostenibile e anche più veloce. Il team ha sottolineato che la tecnologia è più ecologica in quanto non richiede più materiali e il suo processo utilizza meno energia poiché può essere eseguito a temperatura ambiente anziché utilizzare temperature elevate. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista ACS Nano.
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