Un nuovo studio ha portato alla luce una relazione tra malattie trasmissibili sessualmente in donne in gravidanza con un possibile parto prematuro. La nascita pre termine, ossia la gravidanza che non è arrivata al suo completo ciclo di 37 settimane, è la causa principale di complicazioni neonatali e di morte in tutto il mondo.
Proprio per questo le nascite pre termine sono leggermente aumentate dal 2016 al 2019, dove è stato necessario più lavoro per identificare i fattori di rischio. È noto che le malattie sessualmente trasmissibili materne danneggiano i feti in via di sviluppo, ma studi precedenti al riguardo non hanno portato a risposte concludenti.
Gli autori quindi hanno utilizzato i dati del certificato di nascita a livello nazionale e le cartelle cliniche di oltre 14 milioni di coppie madre-bambino per esaminare i collegamenti tra parto pre termine e infezioni della madre. Di tutte le donne che avevano partorito in quegli anni avevano l’1,9% la clamidia, lo 0,3% aveva la gonorrea e lo 0,1% aveva la sifilide prima e durante la gravidanza.
L’8% di tutti i neonati ha avuto una nascita prematura. Lo studio ha suggerito che le donne con queste infezioni sessuali avevano circa il 2% in più di probabilità di partorire prematuramente rispetto a quelle che non avevano alcuna condizione. Le infezioni da gonorrea e sifilide portano ad una nascita ancora più prematura, ossia tra la 28 e 31 settimana di gestazione.
La clamidia può causare danni gravi e permanenti al sistema riproduttivo di una donna. Ed tutte le malattie sessualmente trasmissibili possono causare parto pre termine ed essere trasferite ai bambini durante il parto, causando probabilmente polmonite e infezioni alle orecchie. Lo studio non ha studiato in modo preciso e dettagliato come queste malattie possano influenzare la nascita dei bambini, ma gli autori potrebbero avere delle idee. Una di queste è che la clamidia e la gonorrea possano risalire lungo la vagina e la cervice e permettere l’insorgenza della corioamnionite, una condizione in cui i batteri infettano le membrane che circondano il feto e il fluido in cui galleggia il feto.
La sifilide invece può causare un’infezione sistemica e innescare la placenta per usare la sua risposta infiammatoria. Tuttavia, se un’infezione materna induce un parto prematuro può dipendere anche dalle caratteristiche e dalla concentrazione dell’agente patogeno e dai tempi dell’infezione. Per le donne, i sintomi di clamidia, gonorrea e sifilide non compaiono sempre data la natura a volte silenziosa delle prime fasi dell’infezione. Tuttavia i sintomi possono includere perdite vaginali anormali o sanguinamento; sensazione di bruciore durante la pipì; dolore rettale, secrezione, prurito o sanguinamento.
Tutte le donne in gravidanza dovrebbero essere sottoposte a screening precoce per la sifilide, con un secondo screening nel terzo trimestre raccomandato per le donne ad alto rischio, consiglia il CDC.
Foto di lucas mendes da Pexels
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