Dimenticato in un deposito all’Università di Copenaghen per 54 anni, un campione di 4,5 metri di ghiaccio proveniente dalla Groenlandia, ha portato alla scoperta di una straordinaria era di questa terra coperta da ghiacci.
Il campione fu recuperato nel 1966 da una squadra militare statunitense che aveva raccolto campioni eseguendo carotaggi nel ghiaccio per oltre un chilometro e mezzo. Dopo essere rimasto così a lungo ignorato, un team di ricercatori lo ha analizzato per la prima volta nel 2019, e ciò che i ricercatori hanno scoperto è davvero entusiasmante.
Il team internazionale di ricercatori che ha eseguito lo studio, recentemente pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha rinvenuto tracce di ramoscelli e foglie “perfettamente conservati” nei campioni di ghiaccio estratti nel ’66. L’esistenza di queste piante nel suolo della Groenlandia, implica che una volta in questo luogo ghiacciato c’era vegetazione. Secondo lo studio dunque è probabile che buona parte della Groenlandia sia stata priva di ghiaccio negli ultimi milioni di anni.
Come affermano i ricercatori “comprendere la storia della calotta glaciale della Groenlandia è fondamentale per prevedere la sua risposta al futuro riscaldamento climatico e il contributo all’innalzamento del livello del mare. Tuttavia, quella storia è poco conosciuta prima dell’ultimo periodo interglaciale. La maggior parte delle conoscenze proviene dall’interpretazione dei sedimenti marini, una registrazione indiretta dell’estensione e del comportamento della calotta glaciale passata”.
Per condurre questa ricerca, il team si è avvalso dell’uso di più metodi per determinare la storia della calotta glaciale della Groenlandia, analizzando il sedimento sul fondo del nucleo di ghiaccio raccolto a Camp Century, a 120 km dalla costa nella Groenlandia nordoccidentale, nel 1966.
Il sedimento subglaciale e la roccia, recuperati alla base delle carote di ghiaccio, contiene una registrazione stratigrafica delle glaciazioni e della vegetazione presente nella Groenlandia nordoccidentale durante il Pleistocene.
Il sedimento, conservato sotto quasi 1,4 km di ghiaccio, conteneva infatti piante fossili ben conservate e biomolecole provenienti da almeno due periodi caldi senza ghiaccio avvenuti negli ultimi milioni di anni.
Gli isotopi stabili identificati nel ghiaccio poroso indicano che hanno avuto luogo delle precipitazioni a quote inferiori a quelle presenti, il che implica l’assenza della calotta glaciale. La somiglianza dei rapporti isotopici nel sedimento più alto con quelli misurati nel substrato roccioso vicino al centro della Groenlandia suggerisce che la calotta glaciale si sia sciolta e si è riformata almeno una volta negli ultimi milioni di anni.
Foto di Aline Dassel da Pixabay
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