Un fiume d'acqua formato dallo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia, il primo agosto. (Caspar Haarløv, Into the Ice via AP)
L’ondata di calore che la scorsa settimana ha investito l’Europa si è spostata verso Nord, provocando un forte innalzamento della temperatura che ha portato ad uno scioglimento da record della calotta glaciale della Groenlandia.
Secondo gli esperti il giorno in cui si è verificato il maggior scioglimento è stato lo scorso 31 Luglio. Circa il 60% della calotta groenlandese ha perso almeno un millimetro del suo spessore, riversando in mare notevoli quantità di acqua dolce, circa 10 miliardi di tonnellate secondo l’Istituto Meteorologico Danese. Acqua che ha creato impetuosi torrenti verso il mare, ripresi e postati su Twitter da alcuni utenti.
Non si verificava un evento del genere dal 2012, quando si ebbe lo scioglimento di circa il 97% dei ghiacci superficiali della Groenlandia, corrispondenti a 250 miliardi di tonnellate d’acqua, che provocarono un innalzamento globale dei livelli del mare di 0,5 cm. Le temperature sono di ben 13 °C sopra la media stagionale ed in alcuni punti si sono raggiunte temperature di oltre 23°C. Una temperatura che ha portato lo scioglimento a livelli molto simili al record del 2012 e che, Secondo il climatologo Jason Box, potrebbe essere superato. Nel mese di Luglio infatti lo scioglimento è stato di 1,2 volte maggiore rispetto al Luglio del 2012.
Per quest’anno è già la seconda ondata di calore ad investire la Groenlandia, la prima fu lo scorso Giugno, ed entrambe sono arrivate dopo un inverno mite ed una primavera abbastanza calda, che hanno contribuito a favorire lo scioglimento dei ghiacci. Inoltre le scarse nevicate durante l’inverno, non hanno permesso il mantenimento della temperatura dei ghiacci.
A causa dei cambiamenti climatici, le temperature in Groenlandia sono aumentate molto nel corso degli ultimi decenni, portando ad un aumento della velocità di scioglimento dei ghiacci. Dal 1979 ad oggi lo scioglimento è sestuplicato e dal 1993 è stata riversata in mare una quantità tale di acqua dolce da provocare un innalzamento dei livelli del mare di ben 7 cm.
Analizzando le serie storiche delle temperature medie globali, il 2018 è stato uno degli anni più caldi, ed ogni anno si registrano temperature più alte, in media il 2019 fino ad ora non ha raggiunto il 2018, ma lo scorso Giugno è stato il mese più caldo mai registrato.
L’aumento delle temperature ed il riscaldamento globale renderanno, secondo gli esperti, almeno cinque volte più probabili le ondate di calore come quelle appena registrate, e saranno inoltre sempre più durature.
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