La sonda giapponese, Hayabusa 2, è atterrata con successo nei giorni scorsi, dal 20 al 22 febbraio, sull’asteroide Ryugu ed ha scattato la sua prima immagine.
L’immagine è stata catturata circa 1 minuto dopo il touchdown ad un’altitudine stimata di circa 25m (l’errore è di pochi metri). Il colore della regione al di sotto dell’ombra della sonda spaziale differisce dall’ambiente circostante ed è appare leggermente più chiaro.
Al momento, motivo per cui la zona è di colore diverso, è sconosciuta. Un portavoce della JAXA ha dichiarato: “Il colore della regione al di sotto dell’ombra dell’astronave differisce dall’ambiente circostante ed è stato scolorito dal touchdown”. Gli scienziati della missione Hayabusa ritengono infatti che potrebbe essere dovuta alla forza dei propulsori di Hayabusa 2 o ai proiettili spaziali. La fotografia è stata scattata con la videocamera di navigazione ottica il 22 febbraio 2019 alle 07:30 JST.
L’immagine è stata rilasciata dalla Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), assieme ad un’altra immagine che mostra la stessa regione, sovrapposta al sito di atterraggio pianificato. Dal momento che il sito dell’atterraggio si trova al centro dell’area scolorita, gli scienziati della JAXA ritengono che Hayabusa sia atterrata nel luogo che era stato programmato. Serviranno comunque altre analisi per esaminare l’aerea in modo più dettagliato.
Hayabusa è atterrata con successo sull’asteroide Ryugu, in un’incredibile impresa tecnologica. L’analisi del terreno dell’asteroide, potrebbe fornire importanti informazioni per la comprensione della formazione del nostro Pianeta. La missione di Hayabusa è infatti quella di prelevare campioni di terreno dell’asteroide e riportarli intatti sulla Terra.
La sonda ha già iniziato la raccolta del materiale, con una complessa operazione. Hayabusa, che tradotto dal giapponese significa falco pellegrino, ha effettuato la sua discesa sull’asteroide di circa un chilometro di diametro, che orbita a circa 3,2 miliardi di km dalla Terra, e ha sparato il primo dei 3 proiettili previsti per la raccolta del materiale. Il proiettile al tantalio da 5 g, è stato sparato sulla superficie di Ryugu a circa 1126 km/h. I detriti provocati dal violento impatto, sono stati raccolti dallo strumento ad imbuto della sonda. Il rientro per riportare i campioni sulla Terra è previsto per Dicembre 2020.
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