Ci sono quei virus che una volta che vengono presi poi si può stare tranquilli che il nostro corpo ha imparato a difendersi e non sarà più un pericolo nel futuro. Ci sono anche casi in cui una volta infettato da tale virus, quest’ultimo rimane silente nel nostro organismo per poi comparire ogni tanto durante il corso della vita. Tra questi, il più comune tanto che la maggior parte delle persone ne è venuta a contatto, il virus dell’herpes labiale.
A quest’ultimo si viene esposti, di solito, da piccoli. Secondo un nuovo studio, potrebbe avere un legame stretto con il morbo di Alzheimer. Normalmente il virus dell’herpes rimane nascosto nei nervi del corpo, ma nei pazienti con la suddetta patologia è stato visto anche nel cervello. Una scoperta importante perché si riteneva il cervello difeso da questo tipi di agenti patogeni.
La connessione tra l’herpes e l’Alzheimer
Un’analisi più approfondita nelle cellule cerebrali attaccate dal virus dell’herpes ha mostrato altro. Le cellule finiscono per produrre proprio le proteine il cui accumulo è ritenuto il responsabile principale del decadimento cognitivo di una persona affetta dal morbo di Alzheimer, le proteine amiloidi e tau.
Le ipotesi dei ricercatori: “Riteniamo che il virus rimanga prevalentemente dormiente nell’organismo per anni, forse decenni. Ma più avanti nella vita, con l’indebolimento del sistema immunitario, può entrare nel cervello e riattivarsi. In questo caso, danneggia le cellule cerebrali e innesca l’infiammazione. Nel tempo, ripetute riacutizzazioni potrebbero gradualmente causare il tipo di danno che porta all’Alzheimer in alcune persone.”