Un recente studio ha mostrato che alcune sostanze chimiche presenti nella crema solare possono essere trovate nel sangue dopo solo un giorno di applicazione; tuttavia non è il caso di allarmarsi: la protezione solare è ancora considerata sicura e non è nemmeno necessario stare attenti alla marca cui ci si affida.
Non si corre alcun rischio utilizzando quantità normali
Non è infatti detto che l’assorbimento della crema solare attraverso la pelle sia effettivamente dannoso per la nostra salute. Infatti, si tratta di un effetto già noto e non quindi una novità. Le autorità competenti avvertono infatti che al di sotto della soglia di 0,5 ng/mL (nanogrammi per millilitro) non si corrono rischi: dovremmo letteralmente annegare in tonnellate di crema solare perchè si possano avere livelli di agenti chimici nel sangue tali da destare preoccupazione!
Quindi l’aspetto chiave è a questo punto la quantità di prodotto adoperata. I partecipanti allo studio hanno usato più protezione solare di quanto nessuno di noi faccia nella vita reale. I ricercatori hanno seguito le indicazioni che tutti dovrebbero seguire, applicando due milligrammi di crema solare per centimetro quadrato di pelle, e poi applicando la stessa quantità ancora e ancora per tutto il giorno. Realisticamente, la maggior parte di noi applica un quarto alla metà di tale importo alla volta, se non ancora meno.
La crema solare resta una protezione irrinunciabile!
È perciò consigliato continuare a usare la protezione solare, poiché i suoi effetti collaterali non sono degni di particolare attenzione e si rischia molto di più esponendosi al Sole privi di alcuna protezione. Nessuno dei risultati di questo studio suggerisce che la protezione solare sia pericolosa, bensì fa luce su aspetti ancora inesplorati di questo indispensabile prodotto.
Il dottor Anjali Mahto, dermatologo e autore del libro “The Skincare Bible“, ha efficacemente riassunto i risultati questo interessante studio in un post sul suo profilo Instagram: “personalmente, non cambierò il mio modo di utilizzo del prodotto sulla base di questi risultati; benchè lo studio sia interessante, di certo non riflette l’utilizzo normale della protezione solare nella vita di tutti i giorni“.