I bambini sviluppano muscoli simili a quelli dei rettili quando ancora si trovano nell’utero, frutto di una “mutazione” mai eliminata totalmente dall’evoluzione risalente a circa 250 milioni di anni fa, ma che scompaiono dopo la nascita, hanno affermato gli scienziati. Questi “muscoli extra” non lasciano alcuna traccia una volta che i bimbi sono diventati adulti, ma sono stati notati negli arti di alcuni feti ed embrioni non ancora nati, durante la gestazione.
Questi muscoli supplementari sarebbero il risultato di un processo evolutivo che nel corso dei millenni si è interrotto
I ricercatori hanno fatto sapere che i muscoli sono stati trovati nella struttura delle mani e che potrebbero essere una delle più antiche tracce di evoluzione riscontrate nell’uomo, utili agli organismi terrestri quando si è avuto li passaggio da rettili a mammiferi. Mantenere questi muscoli in età adulta avrebbe permesso agli umani di sviluppare dita con articolazioni simili al nostro pollice, anche nei piedi. Si dice che i risultati supportino la teoria della “discendenza mutata” di Darwin, che suggerisce che la presenza di strutture anatomiche perse nel corso dell’evoluzione sia la prova di un antenato comune.
Esempi in proposito includono uccelli incapaci di volare, come gli struzzi, che continuano a presentare ali. Gli scienziati hanno utilizzato una nuova tecnologia che fornisce immagini 3D ad alta definizione dei muscoli delle braccia e delle gambe negli embrioni e nei feti per individuare gli “atavici” muscoli extra degli arti. Si spera che la scoperta possa far luce sul perché il pollice si sviluppa per essere più flessibile, presentando infatti un muscolo in più rispetto alle altre dita.
Alcuni esempi di questa particolare “deviazione evolutiva” sono proprio le scimmie
“Abbiamo molti muscoli che permettono i movimenti del pollice; movimenti molto precisi, ma a scapito dei muscoli delle altre dita, che infatti abbiamo perso nel corso del nostro percorso evolutivo e di cui oggi non sentiamo il bisogno“, ha detto Rui Diogo, autore principale del rapporto dell’Università di Howard, negli Stati Uniti. “Perché sono lì? Certamente, non possiamo imputare tutto all’evoluzione“. I muscoli extra della mano sono stati persi dai nostri antenati adulti circa 250 milioni di anni fa, ma sono presenti in molti altri animali, come le scimmie.
Questo spiega perché le scimmie sono in grado di arrampicarsi e manipolare oggetti con i piedi: presentano ancora questa gamma di muscoli che oggi noi abbiamo perduto. Il dottor Diogo ha infine dichiarato: “In passato avevamo una maggiore comprensione del primo sviluppo di pesci, rane, pollo e topi rispetto alla nostra stessa specie, ma queste nuove tecniche ci consentono di osservare lo sviluppo umano in modo molto più dettagliato. Ciò fornisce un affascinante esempio di evoluzione in atto“.