I robot impareranno a riconoscere il proprio corpo

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Lo scienziato spagnolo Pablo Lanillos, dottore di ricerca in intelligenza artificiale, ha avviato un progetto volto a sviluppare robot in grado di distinguere quel che hanno intorno, un passo fondamentale per l’interazione con il mondo reale. Il progetto Selfception, della durata di due anni, mira a garantire la possibilità che le macchine aumentino la loro capacità di percezione e apprendimento e, quindi, anche di interazione.

Come spiegato dal ricercatore, il problema principale sembra essere quello di rendere autonomi i robot se lasciati in un ambiente controllato. Questo per fornire loro le competenze necessarie affinché possano interagire con quanto li circonda. Una delle possibili soluzioni è che essi imparino a riconoscere il proprio corpo e, per quanto riguarda gli altri oggetti intorno a loro, comportarsi allo stesso modo.

I robot attuali funzionano solo in ambienti controllati ed eseguono azioni molto precise, programmate da un ingegnere. Tuttavia, i robot multisensoriali (dotati di vista, tatto e udito) potrebbero imparare a riconoscersi attraverso l’interazione con l’ambiente. L’idea è che possano apprendere e imitare la mimica umana: un bambino, infatti, prima impara dove è la sua mano e ciò che accade quando si tocca qualcosa, poi comincia ad afferrare gli oggetti. Questo progressivo apprendimento nel bambino riesce a creare una rappresentazione del suo corpo e, infine, consente di distinguere tra il proprio corpo e quello degli altri.

I robot impareranno a riconoscere il proprio corpo

Un robot sa che il movimento produrrà una conseguenza: così facendo, sarà in grado di interagire in un ambiente in continua evoluzione e in grado di relazionarsi con gli esseri umani“. Ciò grazie ad un algoritmo che permette al robot di imparare a riconoscere il suo corpo in modo autonomo. Proprio questo obiettivo costituisce un “grande cambiamento” nel campo della robotica.

Nel mio progetto, grazie all’incorporazione della pelle artificiale e i sensi – tra cui la vista – siamo in grado di dare al robot la capacità non solo di imparare il corpo (relazioni spazio-temporali tra i diversi sensi), ma anche di distinguere tra questo ed altri ambienti o agenti“.

E conclude: “vogliamo che i robot che non solo sappiano giocare a scacchi come Kasparow, ma giochino spostando i pezzi degli scacchi, almeno come un bambino di 5 anni“.

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