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Iceberg verdi: il mistero potrebbe finalmente essere stato risolto

I ricercatori hanno proposto una nuova idea che potrebbe spiegare perché alcuni iceberg dell’Antartide si tingono di verde smeraldo anziché del normale blu, forse risolvendo un mistero scientifico pluridecennale.

La maggior parte degli iceberg appare bianca o blu quando galleggia nell’acqua di mare, ma fin dai primi anni del 1900, esploratori e marinai hanno riferito di aver visto alcuni particolari iceberg verdi in alcune zone dell’Antartide.

 

Affascinanti ma con una funzione importantissima

glaciologi sospettano che gli ossidi di ferro nella polvere di roccia provenienti dalla terraferma dell’Antartide siano responsabili del colore verde di alcuni iceberg, dopo che dei ricercatori australiani hanno scoperto grandi quantità di ferro nell’Amery Ice Shelf, in Antartide.

Ciò significherebbe che gli iceberg verdi stanno trasportando ferro prezioso dalla terraferma dell’Antartide al mare aperto, fornendo questo nutriente chiave a molti degli organismi che sostengono quasi tutta la vita marina.

Un vero banchetto per la fauna marina

Il ferro è infatti un nutriente chiave per il fitoplancton, forme di vita microscopiche che costituiscono la base della rete alimentare marina, ma scarseggia in molte zone dell’oceano.

È come consegnare un pacco: l’iceberg può trasportare questo ferro nell’oceano, e quindi scioglierlo perchè il fitoplancton lo consumi“, ha detto Stephen Warren, glaciologo presso il Università di Washington e autore principale dello studio sul Journal of Geophysical Research: Oceans.

 

Gli studi risalgono ai primi anni ’80

Warren ha iniziato a studiare il fenomeno in una spedizione australiana nel 1988, quando ha prelevato un campione da un iceberg verde vicino alla piattaforma di ghiaccio Amery, sulla costa dell’Antartide orientale.

Gli iceberg si staccano dai ghiacciai e dalle piattaforme di ghiaccio che si protendono verso il mare. Il tipico ghiaccio glaciale si forma quando strati di neve si accumulano e si solidificano nel tempo, quindi ha naturalmente sacche d’aria che riflettono la luce.

Ma in Antartide, alcuni iceberg hanno uno strato di quello che viene chiamato ghiaccio marino: l’acqua dell’oceano ghiacciata nella parte inferiore di una piattaforma di ghiaccio sovrastante. Il ghiaccio marino è più scuro del ghiaccio glaciale perché non ha sacche d’aria e perciò non riflette la luce.

Quando Warren e i suoi colleghi hanno analizzato l’iceberg e altri iceberg verdi esaminati dalle spedizioni negli anni ’80, hanno scoperto che le parti verdi erano fatte di ghiaccio marino e non di ghiaccio glaciale. Sospettavano che un’impurità nell’acqua dell’oceano sotto la piattaforma di ghiaccio di Amery stesse causando la strana tonalità di verde.

 

Un aiuto inaspettato

La questione è tornata alla ribalta per Warren quando un oceanografo dell’Università della Tasmania ha testato una porzione di ghiaccio dalla piattaforma Amery per verificare il livello di ferro in essa contenuto. Trovò che il ghiaccio marino vicino al fondo della porzione esaminata aveva quasi 500 volte più ferro del ghiaccio glaciale in superficie.

Gli ossidi di ferro che si trovano nel terreno, nelle rocce e nella ruggine tendono ad avere toni caldi, gialli, arancioni, rossi e marroni. Così Warren cominciò a sospettare che gli ossidi di ferro potessero essere la causa del ghiaccio verde. Ma da dove veniva il ferro?

Quando i ghiacciai “scorrono” sul substrato roccioso, macinano le rocce in una polvere conosciuta come farina glaciale. Nel momento in cui il ghiaccio incontra il mare, questa farina glaciale si diffonde nell’oceano. In questo modo, la polvere di roccia viene intrappolata sotto il ghiaccio e le particelle finiscono per essere “incorporate” nel ghiaccio marino stesso.

Il professor Warren ora sospetta che gli ossidi di ferro nella farina glaciale provenienti dalle rocce sulla terraferma dell’Antartide siano responsabili della creazione degli incredibili iceberg color smeraldo. Se la sua teoria si dimostrerà corretta, gli iceberg verdi potrebbero essere più importanti di quanto pensassero gli scienziati.

Nello Giuliano

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