Il buco nero al centro della galassia Messier 87 ha già lo scorso hanno regalato importanti momenti alla scienza, concedendoci quella che è la prima fotografia in assoluto di un buco nero, votata da Science come scoperta dell’anno e ritenuta dagli astrofisici una scoperta che segna l’inizio di una nuova epoca.
Ma le sorprese che questo corpo celeste aveva in serbo per noi non erano ancora esaurite. Sembra infatti che il buco nero M87 stia emettendo dei getti di materia che sfiorano quasi la velocità della luce. Questa nuova scoperta, in corso di pubblicazione sull’Astrophysical Journal, è il frutto del lavoro di un team delll’Harvard Smithsonian Centre for Strophysic, guidato da Ralf Kraft. La notizia è stata riportata anche sulla pagina web dell’osservatorio spaziale della NASA, Chandra, grazie al quale sono state effettuate le osservazioni che hanno condotto a questa scoperta.
Getti cosmici dal buco nero
Sappiamo che quando la materia si avvicina al buco nero, viene come catturata nel suo disco di accrescimento, un vortice che conduce la materia all’interno del buco nero che la inghiotte. Parte della materia però viene respinta sotto forma di fasci o getti che si propagano lungo le linee di campo magnetico del buco nero.
Osservare questi getti non è dunque raro, ma ciò che sorprende in quello che sta emettendo M87 è la sua folle velocità. Come ha infatti affermato Kraft, in un incontro dell’American Astronomical Society a Honolulu (dove M87 ha ricevuto il nome hawaiano di “Powehi”), “questa è la prima volta che velocità così estreme da un buco nero sono state registrate utilizzando i dati dei raggi X”.
Ad essere lanciata nello spazio è la materia
Un altro sorprendente aspetto dei getti di M87, sta nel fatto che sembra chiaro che si tratti di getti di materia e non di energia. È infatti da molto tempo che gli astronomi lavorano per capire se i getti scagliati nello spazio dai buchi neri siano fatti di energia o materia, proprio come ha spiegato, in una sua intervista all’Ansa, Tommaso Belloni, dell’Osservatorio di Brera dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).
Il processo di caduta della materia nel buco nero è irregolare. Quando la materia si avvicina al buco nero, inizia progressivamente a ruotare attorno ad esso, ma al suo interno viene risucchiata solo una piccola quantità di materia, la restante materia viene espulsa creando questi getti dall’aspetto molto particolare, costituiti da veri e propri grumi o nodi, osservabili solo con particolari telescopi.
Le immagini ai raggi X ottenute da Chandra, mostrano chiaramente che i grumi osservati nel velocissimo getto di M87 “possono essere veri grumi di materia e non di energia”, come ha affermato Belloni, il quale sostiene anche che l’importanza di questa scoperta risiede nel fatto che i buchi neri come M87, attirino dunque la materia al centro della galassia.