Il cellulare fa male? Una domanda che accompagna l’utilizzo dei telefonini fino dalla sua comparsa. Una miriade di informazioni in aperta contraddizione una con l’altra, il Tribunale di Ivrea ritiene che la correlazione tra utilizzo di cellulare e tumori al cervello ci sia e si è pronunciato in tal senso.
Una sentenza senza precedenti, ma occhio a leggerla in maniera superficiale. Non c’è infatti alcuna evidenza scientifica al riguardo, dunque prima di affermare che il cellulare fa male bisogna andarci con i piedi di piombo, sono infatti tanti gli studi che confutano tale teoria. Scopriamo insieme come si sono pronunciati i giudici e quali sono le implicazioni.
Storica sentenza: ‘Troppo cellulare fa male’. Ma è vero?
Stefano Berton e Renato Ambrosio, avvocati di Roberto Romeo, esprimono la propria soddisfazione per una sentenza storica che “per la prima volta riconosce correlazione tra l’usco scorretto del cellulare e lo sviluppo di tumori al cervello”. Il Signor Romeo, 57 anni, per 15 anni ha dovuto usare il telefono per questioni lavorative.
Un’esperienza di lavoro analoga a tante altre, solo che al protagonista della vicenda ha contratto un tumore al cervello. Si tratta di una massa benigna, ma ritenuta comunque invalidante da Luca Fadda, giudice del lavoro presso il Tribunale di Ivrea. Sessioni telefoniche di oltre tre ore senza protezioni, basta questo per dire che il cellulare fa male?
La sentenza dello scorso 30 marzo, comunicata solo oggi, riconosce una rendita vitalizia da malattia professionale al Signor Romeo, che riporta sensazione “di orecchie tappate”, poi disturbi all’udito e nel 2010 la diagnosi. Un tumore, la cui rimozione ha causato l’asportazione del nervo acustico con conseguente sordità dall’orecchio destro.
La storia che arriva dal Torinese sembra però in contraddizione con numerosi studi svolti nel corso degli ultimi anni. Un team di ricercatori australiani ha analizzato il trend dal 1982 per capire se ci sia correlazione o meno tra utilizzo del cellulare e sviluppo di tumori al cervello.
Oltre a un aumento fisiologico dovuto al miglioramento degli strumenti diagnostici, non è stato ravvisata una crescita connessa alla diffusione di telefoni portatili. L’Australia rappresenta un terreno d’analisi attendibile, considerando la capillare diffusione di dispositivi di telefonia mobile. I risultati sono stati pubblicati su Cancer Epidemiology.
Il cellulare fa male, sì o no? Non è facile rispondere a questa domanda, ma al momento gli studi scientifici sostengono non ci sia correlazione con lo sviluppo di tumori al cervello. Il consiglio, valido in ogni situazione, è quello di utilizzare gli strumenti tecnologici in maniera responsabile come dimostrano i danni alla salute mentale dovuti all’uso di Facebook.
Fonte: ansa.it