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Il cellulare mostra il modo in cui un anno di pandemia ci ha cambiato

Un anno di pandemia ha completamente stravolto la nostra vita: ce ne accorgiamo non soltanto dagli evidenti e forzati cambiamenti di abitudini e di comportamenti, ma anche dal modo di utilizzare il cellulare. La schermata iniziale dei nostri smartphone racconta in modo eloquente un anno di vita rimasto al palo, che ha sostituito le app legate ai viaggi con le app per videoconferenze e videochiamate e con quelle dedicate alla spesa a domicilio.

 

Un anno di pandemia secondo il nostro smartphone

Quelle presenti sulla schermata iniziale non sono solo le nostre app preferite, ma anche una finestra sulle nostre priorità, il modo in cui otteniamo informazioni, lavoriamo, ci distraiamo e ci mettiamo in contatto con le persone a cui teniamo. Molte persone modificano la loro schermata iniziale per avere rapido accesso alle app che usano più spesso. Per alcuni, l’organizzazione della schermata iniziale è un’ossessione che li spinge a suddividere con estrema cura le applicazioni, inserendole in cartelle o addirittura allineandole in base al colore. Lo scorso autunno, l’iPhone ha seguito l’esempio di Android permettendo alle persone di personalizzare le icone e aggiungere “widget“, piccoli rettangoli che danno informazioni come il meteo e le notizie dalle app senza bisogno di aprirle.

Nel 2020 l’industria delle app ha registrato un successo straordinario, in particolare per le app legate all’economia digitale, dallo shopping online alla telemedicina. Secondo App Annie, società che si occupa di rilevare i dati relativi al download e all’utilizzo delle app, nel 2020 gli utenti statunitensi hanno scaricato il 10% in più delle app rispetto all’anno precedente, trascorrendo più di quattro ore al giorno davanti a un dispositivo mobile. Secondo Sensor Tower, un’altra azienda che rileva i dati delle app, negli Stati Uniti le installazioni delle 10 app di allenamento più popolari sono aumentate del 171% nell’aprile 2020 rispetto all’anno precedente, mentre le app per l’organizzazione di viaggi hanno registrato un calo del 17% nella prima settimana di marzo.

 

Gloria Fiorani

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