Il 2020 è uno degli anni più negativi degli ultimi decenni, caratterizzato purtroppo dalla pandemia del nuovo virus Covid-19, che ha infettato milioni di persone e ucciso centinaia di migliaia di cittadini in tutto il mondo. In una situazione così tragica e negativa, ci sono però alcuni aspetti leggermente positivi, come l’ambiente, che è migliorato grazie anche al prolungato lockdown che è avvenuto.
Un esempio di ciò ci viene mostrato dall’Earth Overshoot Day che, rispetto agli anni precedenti, si è verificato in ritardo e ciò è un indice di minor consumo e sfruttamento dell’ambiente. Scopriamo qualcosa di più in merito.
Il Covid-19 e l’effetto sull’Earth Overshoot Day
L’Earth Overshoot Day è il cosiddetto il giorno del sovrasfruttamento terrestre, ovvero quando l’umanità ha consumato tutte le fonti di energia naturali che l’ambiente ci ha offerto nel corso dell’anno. Il Global Footprint Network è un’organizzazione internazionale che si occupa di tutela dell’ambiente e che cerca di tutelare il più possibile il consumo di risorse naturali. Ogni anno si occupa di stabilire con precisione il giorno in cui si ha avuto il massimo sovrasfruttamento annuale.
In questo 2020 tale dì è il 22 Agosto, ieri, una data molto sorprendente visto che negli ultimi anni tale giorno è sempre arrivato nei mesi di Giugno/Luglio, quindi molto prima. Tale ritardo è sicuramente stato dovuto all’attuale pandemia di Covid-19 e soprattutto nel periodo generale di chiusura forzata, con molto meno emissioni di carbonio e diminuzione di consumi di elementi forestali.
L’organizzazione spiega che “La riduzione inattesa dell’impronta ecologica “non deve essere interpretata come un’inversione di tendenza intenzionale, necessaria a raggiungere sia l’equilibrio ecologico sia il benessere delle popolazioni, due componenti inestricabili dello sviluppo sostenibile”.