Il Sahara, il cui nome deriva dalla parola araba che significa appunto deserto (الصحراء, sahrā) è uno dei più grandi deserti al mondo ed è il più grande deserto caldo della Terra, con una superficie di 9 000 000 km². È attraversato dal Tropico del Cancro (a 23° 27′ di latitudine nord) ed occupa una grossa porzione dell’Africa Settentrionale tra 16° di longitudine ovest e 35° longitudine est.
Si estende per circa 5000 km, dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso, interrompendosi soltanto nella Valle del Nilo; e dal Mediterraneo fino alle regioni centrali dell’Africa per una larghezza 1500–2000 km. Da qui il deserto si trasforma lentamente, e a volte non proprio distintamente, in savana.
Nella sua sconfinata grandezza, il Sahara presenta diversi paesaggi al suo interno. Non è infatti composto solo dalle affascinanti, quanto letali, dune di sabbia che spesso rappresentano l’immaginario collettivo di questo grande deserto. Oltre al deserto di sabbia con le dune, chiamato erg o idean, vi è infatti anche il deserto roccioso. Quest’ultimo, conosciuto come hammada è formato da rocce nere, lisce e modellate dai venti, che le rendono acute e taglienti. La terza tipologia di deserto che compone il mosaico del Sahara, è il serir o reg, formato da una distesa di ciottoli e ghiaia.
Anche se conosciamo molti dei segreti di questo grande e arido deserto, attraversato solo da antichi fiumi ormai fossili, c’è una domanda che da sempre affascina i ricercatori: quando è nato il Sahara? Quand’è che questo grande deserto ha iniziato la sua vita?
Come racconta Daniel Muhs, geologo presso il Geological Survey di Denver, “sono diversi decenni che si cerca di dare un’età al deserto. Secondo studi recenti sembrava essersi formato circa 2,6 milioni di anni fa. Ma secondo altre ricerche dovrebbe invece essere molto più recente e stando a queste non dovrebbe avere che qualche migliaio di anni”.
Ma, prima ancora che la ricerca sulla giovane età sia stata ufficialmente pubblicata, ecco che spunta un nuovo modello che rende il Sahara un deserto antichissimo. Secondo questo nuovo modello infatti, il Sahara avrebbe iniziato la sua storia almeno 7 milioni di anni di anni fa, attraversando poi diverse fasi umide in cui sarebbe stato più verde.
Nel suo studio Muhs, assieme ai suoi colleghi, è giunto a questa conclusione analizzando gli strati di rocce vulcaniche a Gran Canaria e Furteventura, nelle Isole Canarie. In particolare si sono concentrati su alcuni strati di terreno bruno-rossastro, trovati tra quelli vulcanici.
Secondo Muhs questi strati sarebbero formati dalla sabbia proveniente dal deserto del Sahara. Le Canarie si trovano infatti ad ovest del grande deserto e non è affatto raro che su di esse arrivi la sabbia del deserto, trasportata dai venti che dal Sahara soffiano verso ovest.
Questa sabbia trasportata dal vento, avrebbe quindi formato questi paleosuoli, ovvero gli antichi suoli la cui composizione è così diversi da quelli di origine vulcanica che compongono le stesse isole. I paleosuoli delle Canarie sono infatti molto più simili, per composizione, al deserto del Sahara.
Una volta ipotizzato che si tratti di sabbia proveniente dal grande deserto nord-africano, stabilire l’età dello strato è facile in queste isole. È infatti molto semplice, per i geologi, stabilire l’età degli strati vulcanici, di conseguenza diventa altrettanto semplice stabilire l’età dei paleosuoli situati fra di essi.
Stando a questi studi è dunque emerso che i primi strati di terreno bruno-rossastro, si depositarono sulle isole circa 4,6 milioni di anni fa. È già un tempo di gran lunga maggiore a quello precedentemente ipotizzato come “data di nascita” di questo deserto, ma come si è arrivati a 7 milioni di anni?
La risposta è nelle ricerche di Muhs, secondo il quale, affinché si sia formato un accumulo tale da dare origine ad un paleosuolo, significa che la quantità di sabbia trasportata era davvero ingente. Questo fa dedurre al team di ricercatori che, per avere una portata sufficiente di sabbia, il Sahara doveva aver già iniziato la sua formazione almeno 2 o 3 milioni di anni prima.
Alle Canarie, Muhs ed i suoi colleghi, hanno trovati altri tre paleosuoli simili, uno risalente a 4,8 milioni di anni fa, uno che ha invece 3 milioni di anni ed uno relativamente giovane, con solo 400.000 anni di età.
Questa ricerca potrebbe quindi aprire nuove strade per la conoscenza della storia di questo grande deserto. Capire a pieno la sua evoluzione potrebbe infatti essere di grande importanza, dato che questa vasta area, calda e secca, influisce molto sul clima dell’intero Pianeta.
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