Un team di scienziati è riuscito a svelare il mistero celato nei particolari denti trasparenti del drago di mare, un pesce abissale dalle caratteristiche peculiari. Sembrerebbe infatti che siano composti dello stesso materiale dei denti umani ma con adattamenti del tutto singolari alla loro vita nelle profondità.
Mostri dagli abissi: gli Stomidi
Il drago di mare appartiene al genere Aristostomias, il quale fa parte della famiglia degli Stomidi. Questi pesci sono del tutto innocui per l’uomo e mediamente non superano i 20 cm. Ciò che li rende particolari sono le loro strategie di caccia, sviluppate nel corso della loro storia evolutiva negli abissi. Tra queste vi sono la mandibola estroflessibile del pesce mandibola (Malacosteus niger) e il barbiglio del drago di mare.
Tra le caratteristiche particolari di questi pesci vi è il corpo privo di scaglie dal colore tendente al nero ed al marrone per mimetizzarsi nel buio dell’abisso. Inoltre sono provvisti di fotofori lungo il corpo che attirano la preda verso di loro.
Il drago di mare: un piccolo mostro barbuto
Tra gli adattamenti alla vita nelle profondità marine del drago di mare, vi sono anche i suoi caratteristici denti trasparenti, la cui natura era fino ad oggi sconosciuta. I ricercatori sono infatti riusciti a scoprire che, nonostante i loro estremi adattamenti all’ambiente, i denti di questo piccolo mostro abissale, sono composti dello stesso materiale che è alla base della composizione dei denti umani.
In particolare lo studio si è concentrato su una specie di pesce drago, l‘Aristostomias scintillans, che sono stati ritrovati nell’Oceano Pacifico, lungo la costa californiana, fino a 1000 metri di profondità. Una specie che raggiunge al massimo i 25 cm di lunghezza e che racchiude nel suo piccolo corpo un alto numero di adattamenti estremi per la vita nel profondo oceano.
Un vero piccolo mostro dal corpo allungato con il caratteristico barbiglio carnoso tipico dei draghi di mare. Il barbiglio filamentoso dell’ A. scintillans pende dalla sua bocca e termina con un fotoforo il cui scopo è quello di attirare la preda (in modo analogo a quanto avviene per il pesce lanterna). Come tutti i pesci drago, anche questo presenta due linee di fotofori lungo il corpo ed i suoi denti lunghi, affilati e trasparenti contribuiscono a donargli un aspetto alquanto inquietante da mostro dei film fantascientifici .
Denti trasparenti per nasconderli alle prede
Ma la particolarità dei denti del drago di mare non è solo quella di essere spaventosi. Sono infatti composti da uno strato di smalto che ricopre lo strato osseo della dentina. Lo smalto è costituito da nanocristalli mentre la dentina è costituita da fibre nanometriche di collagene, rivestite di cristalli di idrossiapatite. Questi cristalli sono comuni nella composizione di ossa e denti nell’essere umano, assieme al collagene ovviamente.
La straordinaria struttura dei denti del drago di mare rende i denti in un certo senso antiriflesso. La poca luce presente nell’oscurità abissale o proveniente dal fotoforo, non si riflette sui denti trasparenti del pesce drago e li rende quindi invisibili alle prede, ignare del proprio terribile destino.
I ricercatori si aspettavano che i denti di questo pesce fossero composti di qualche materiale sconosciuto e sono rimasti sorpresi nello scoprire che sono invece fatti degli stessi materiali dei nostri denti. Marc Andre Meyers dell’Università della California, ed autore dello studio, ha infatti dichiarato: “la loro organizzazione è significativamente diversa da quella di altri pesci e mammiferi. Questa è stata davvero una sorpresa per noi: stessi elementi costitutivi, diverse scale e gerarchie. La natura è incredibile nella sua genialità”.